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ARCHEOASTRONOMIA LIGUSTICA

 

 

Pubblicato in: Atti del XXII Seminario A.L.S.S.A. di Archeoastronomia, Edizioni ALSSA, ISBN 978-88-942451-5-8

 

 

Mario Codebò

 

 

Abstract

 

By means of the astronomical software Solex 11.0, all the triple Jupiter – Saturn conjunctions were calculated (both in right ascension and in ecliptic longitude), intended as the minimum visual angular distance between the two planets within a maximum field of 3 °, from 30000 to 1 BC. in order to identify all those that occurred in a constellation in which the point ^ “was entering” and which therefore “began a new zodiacal era”, as happened in 7 BC. and in 4038 BC The aim of this research is to verify the frequency of such a phenomenon. It appears that out of 218 triple conjunctions, that occurred in 30000 years, only eight had the characteristics of that of 7 BC: i.e. 3.67% of the total.

 

 

Discussione

 

Per mezzo del software Solex 11.0[1] sono state calcolate tutte le triplici congiunzioni Giove – Saturno (sia in ascensione retta che in longitudine eclittica), intese come minima distanza angolare visuale tra i due pianeti entro un campo massimo di 3°, dal 30000 al 1 a.C. allo scopo d’identificare tutte quelle avvenute in una costellazione in cui il punto ^[2] “stava entrando”, e che quindi “davano inizio ad una nuova era zodiacale”, come avvenne nel 7 a.C.[3] e nel 4038 a.C.[4] Obiettivo di questa ricerca è verificare la frequenza di un tale fenomeno.,

Sono state individuate le seguenti otto triplici congiunzioni con le suddette caratteristiche[5]:

 

1)      -29813 (da gennaio ad agosto). Il punto ^ era ormai tra le punte delle corna del Toro: Alheka (ζ Tauri) aveva α 0:02:27: e λ 359°33’ e Elnath (β Tauri) aveva α 23:42:11: e λ 357°50’. La triplice congiunzione avvenne in ascensione retta tra le Iadi e le “corna” del Toro e fu particolarmente spettacolare perché la terza volta Giove e Saturno furono in congiunzione anche con Aldebaran, che ebbe al momento α 23:06:02: e δ -8°56’53”. Questa si può considerare la prima vera triplice congiunzione dell’era zodiacale del Toro nel XXIX millennio a.C.[6]

Tab. 1

Data e TT[7]

Minima separazione angolare apparente

Coordinate equatoriali di Giove

Coordinate equatoriali di Saturno

Coordinate eclittiche di Giove

Coordinate eclittiche di Saturno

-29813/01/25

18:59:52:

0,99268°

α 23:26:29:

δ -4°14’46”

α 23:26:29:

δ -3°15’13”

λ 350°38’38”

β -0°45’27”

λ 351°01’03”

β +0°09’44”

-29813/05/05

05:06:54:

1,61865°

α 23:16:12:

δ -6°01’32”

α 23:16:12:

δ -4°24’24”

λ 347°36’12”

β -1°26’50”

λ 348°12’28”

β +0°03’15”

-29813/08/06

03:11:34:

1,54745°

α 23:06:26:

δ -7°03’00”

α 23:06:26:

δ -5°30’09”

λ 344°58’11”

β -1°29’47”

λ 345°32’33”

β -0°03’32”

 

2)      -23399/-23398 (da dicembre al luglio successivo). La prima dell’era zodiacale dell’Acquario. Il punto ^ stava allora entrando nella costellazione: ω1 Aquarii aveva α 0:02:04: e λ 357°26’56”; ω2 Aquarii aveva α 0:02:04: e λ 357°26’56”. I due pianeti scavalcarono due volte il coluro degli equinozi, alla prima ed alla terza congiunzione, in entrambi i casi in moto diretto.

Tab. 2

Data e TT

Minima separazione angolare apparente

Coordinate equatoriali di Giove

Coordinate equatoriali di Saturno

Coordinate eclittiche di Giove

Coordinate eclittiche di Saturno

-23399/12/24

02:31:40:

0,57195°

α 0:09:11:

δ +2°41’20”

α 0:09:11:

δ +3°15’39”

λ 3°08’44”

β +1°36’48”

λ 3°21’48”

β +2°08’32”

-23398/03/13

10:01:20:

0,73392°

α 0:00:54:

δ+1°52’21”

α 0:00:54:

δ +2°36’23”

λ 0°55’22”

β +1°38’43”

λ 1°12’08”

β +2°19’26”

-23398/07/02

06:30:50:

1,13137°

α 23:49:22::

δ-0°07’50”

α 23:49:22:

δ +1°00’03”

λ 357°29’26”

β +0°53’29”

λ 357°55’16”

β +1°56’15”

 

3)      -19368/-19367 (da novembre a giugno). Il punto ^ era appena entrato in Sagittario: ω Sagittarii aveva α 0:06:56: e λ 0°36’10”, mentre 56 Sagittarii aveva α 23:59:11: e λ 1°38’43”. Si trattò di una congiunzione con due caratteristiche particolari: i due pianeti si mantennero entro la distanza di 0,3°, quindi fu particolarmente ravvicinata, e, mentre nelle prime due congiunzioni Giove fu sopra Saturno, nella terza fu Saturno ad essere sopra Giove.

Tab. 3

Data e TT

Minima separazione angolare apparente

Coordinate equatoriali di Giove

Coordinate equatoriali di Saturno

Coordinate eclittiche di Giove

Coordinate eclittiche di Saturno

-19368/11/24

07:32:44:

0,15751°

α 23:32:32:

δ -0°03’46”

α 23:32:32:

δ -0°13’13”

λ 353°38’38”

β +2°36’35”

λ 353°34’59”

β +2°27’52”

-19367/06/03

12:38:37:

0,27541°

α 23:28:46:

δ -0°07’35”

α 23:28:46:

δ -0°24’07”

λ 352°45’09”

β +2°54’50”

λ 352°38’46”

β +2°39’35”

-19367/06/03

17:47:13:

0,22348°

α 23:14:58:

δ -2°21’18”

α 23:14:58:

δ -2°07’54”

λ 348°42’22”

β +2°10’54”

λ 348°47’30”

β+2°23’18”

 

4)      -16866/-16865 (da settembre ad aprile). Il punto ^ si trovava a metà della costellazione dello Scorpione, nella zona di cielo oggi assegnata ad Ophiucus. Antares (α Scorpii) aveva α 23:32: e λ 351°06’; Wei (ε Scorpii) aveva α 00:13: e λ 359°53’. Anche in questo caso la congiunzione fu “stretta” perché i due pianeti raggiunsero una separazione angolare inferiore al mezzo grado e scavalcarono due volte il coluro degli equinozi: una prima volta durante il moto anterogrado e una seconda volta durante il moto retrogrado.

Tab. 4

Data e TT

Minima separazione angolare apparente

Coordinate equatoriali di Giove

Coordinate equatoriali di Saturno

Coordinate eclittiche di Giove

Coordinate eclittiche di Saturno

-16866/09/28

20:29:24:

0,18995

α 23:51:48:

δ +1°24’06”

α 23:51:48:

δ +1°12’42”

λ 358°40’19”

β +2°05’55”

λ 358°35’48”

β +1°55’27”

-16865/03/02

21:20:36:

0,46377

α 23:37:32:

δ +0°36’54”

α 23:37:32:

δ +0°09’04”

λ 355°04’52”

β +2°47’09”

λ 354°53’52”

β +2°21’35”

-16865/04/09

16:10:00:

0,27613

α 23:34:05:

δ -0°02’41”

λ 23:34:05:

δ -0°19’15”

λ 354°01’49”

β +2°31’06”

λ 353°55’17”

β +2°15’52”

 

5)      -13867/-13866 (da settembre a marzo). Il punto ^ stava entrando in Vergine (Kambalia, ossia λ Virginis, aveva α 23:58: e λ 359°48’). La triplice congiunzione avvenne al centro della costellazione, tra α e γ Virginis abbastanza lontano dal coluro degli equinozi. Questa fu la prima di otto triplici congiunzioni in Vergine (comprese tre al confine tra Bilancia e Vergine) prima che il punto ^ ne uscisse, essendo questa la costellazione più estesa dello zodiaco (circa 55°).

Tab. 5

Data e TT

Minima separazione angolare apparente

Coordinate equatoriali di Giove

Coordinate equatoriali di Saturno

Coordinate eclittiche di Giove

Coordinate eclittiche di Saturno

-13867/09/02

18:48.38:

0,89438°

α 22:41:37:

δ -7°27’30”

α 22:41:37:

δ -8°21’10”

λ 339°06’03”

β +0°52’34”

λ 338°45’40”

β -0°02’55”

-13867/12/07

21:17:46.

1,31344°

α 22:32:42:

δ -7°46’32”

α 22:32:42:

δ -9°05’20””

λ 336°56’04”

β +1°24’56”

λ 336°26’34”

β -0°11’52”

-13866/03/26

20:24:52:

1,14028°

α 22:22:26::

δ -8°49’40”

α 22:22:26:

δ -9°58’05”

λ 334°11’17”

β +1°22’44”

λ 333°46’09”

β +0°19’06”

 

6)      -6539/-6538 (da luglio a febbraio).Il punto ^ era all’uscita della costellazione del Cancro ed all’ingresso nella costellazione dei Gemelli, appena fuori dalla “figura” zodiacale di questi ultimi (85 Geminorum aveva α 00:02: e λ 359°42’; χ Geminorum aveva α 23:49:25: e λ 359°53’26”). Giove scavalcò due volte il coluro degli equinozi: in moto diretto dopo essersi congiunto la prima volta con Saturno e in moto retrogrado prima di congiungersi per la seconda volta con Saturno. Quest’ultimo non superò mai il coluro equinoziale prima che la triplice congiunzione finisse. In altre parole, le tre congiunzioni avvennero sempre a ovest del coluro equinoziale.

Tab. 6

Data e TT

Minima separazione angolare apparente

Coordinate equatoriali di Giove

Coordinate equatoriali di Saturno

Coordinate eclittiche di Giove

Coordinate eclittiche di Saturno

-6539/07/25

23:38:13:

1,21224°

α 23:55:57:

δ -1°19’46”

α 23:55:57:

δ -2°32’30”

λ 358°31’47”

β -0°47’47”

λ 358°01’55”

β -1°54’06”

-6539/11/12

13:34:54:

1,46367°

α 23:46:17:

δ -2°18’46”

α 23:46:17:

δ -3°46’35”

λ 355°55’24”

β -0°42’10”

λ 355°19’25”

β -2°02’16”

-6538/02/14

12:44:01:

1,46822°

α 23:38:05:

δ -2°49’39”

α 23:38:05:

δ -4°17’45”

λ 353°50’39”

β -0°20’05”

λ 353°14’40”

β -1°40’29”

 

7)      -4037/-4036 (da luglio a gennaio). Il punto ^ si trovava all’inizio della “figura” del Toro, giusto fra β (Elnath, α 23:49:, λ 359°17’) e ζ (Alheka, α 0:10:, λ 1°29’) Tauri. Giove e Saturno scavalcarono tre volte il coluro equinoziale: prima in moto diretto,poi in moto retrogrado ed infine nuovamente in moto diretto. La seconda e la terza congiunzione avvennero a ridosso del coluro equinoziale, appena sotto il punto ^. Nei nostri precedenti lavori abbiamo sostenuto la tesi che questa triplice congiunzione sia stata utilizzata quale inizio della cronologia biblica del Testo Masoretico TM[8] poiché entrambi gli eventi datano all’inizio del IV millennio a.C. (Bianchi, Codebò, Veneziano 2008; Bianchi, Codebò, Veneziano 2009; Bianchi, Codebò, Veneziano 2010).

Tab. 7

Data e TT

Minima separazione angolare apparente

Coordinate equatoriali di Giove

Coordinate equatoriali di Saturno

Coordinate eclittiche di Giove

Coordinate eclittiche di Saturno

-4037/07/05

04:27:55:

1,25779°

α 0:17:15:

δ +0°42’47”

α 0:17:15:

δ -0°32’41”

λ 4°13’49”

β -1°06’34”

λ 3°43’03”

β -2°15’29”

-4037/11/21

13:14:57:

1,48524°

α 00:04:52:

δ -0°41’04”

α 00:04:52:

δ-2°10’11”

λ 000°49’56”

β -1°07’20”

λ 000°13’31”

β -2°28’40”

-4036/01717

14:13:48:

1,49704°

α 23:59:54”

δ -0°55’48”

α 23:59:54:

δ -2°25’38”

λ 359°35’48”

β -0°50’19”

λ 358°59’06”

β -2°12’18”

 

8)      -6 (da giugno a dicembre). E’ quella che noi identifichiamo con la stella descritta nel cap. 2 del Vangelo di Matteo, comunemente detta “Stella dei Magi” o “Stella di Betlemme” (Bianchi, Codebò 2005°; Bianchi, Codebò, Veneziano 2005b; Bianchi, Codebò, Veneziano 2005c; Bianchi, Codebò, Veneziano 2008; Bianchi, Codebò, Veneziano 2009; Bianchi,Codebò, Veneziano 2010; Codebò 2012; Codebò 2014; Codebò 2017; Codebò 2019; Codebò inedito). Il punto ^ era appena entrato nella “figura” dei Pesci[9]: α Piscium (Al-Rischa) aveva α 0: e λ 1°26’; ο Piscium aveva α 0:02: e λ 359°48’; η Piscium (Alpherga) aveva α 23:47: e λ 358°56’.

Tab. 8

Data e TT

Minima separazione angolare apparente

Coordinate equatoriali di Giove

Coordinate equatoriali di Saturno

Coordinate eclittiche di Giove

Coordinate eclittiche di Saturno

-6/06/04

06:11:36

1,07469°

α 23:31:45

δ -4°34’39”

α 23:31:45

δ -5°39’08”

λ 351°42’04”

β -1°21’54”

λ 351°16’20”

β -2°21’01”

-6/09/23

05:23:11

1,05376°

α 23:20:25

δ-6°14’13”

α 23:20:25

δ -7°17’27”

λ 348°27’03”

β -1°45’56”

λ 348°01’59”

β -2°43’59”

-6/12/13

21:21:18

1,15390°

α 23:11:56

δ -6°45’27”

α 23:11:56”

δ -7°54’41”

λ 346°18’29”

β -1°24’43”

λ 345°51’14”

β -2°28’22”

 

 

Conclusioni

 

Complessivamente, nell’arco di tempo compreso tra il 30000 ed il 1 a.C., secondo Solex 11.0 avvennero 218 triplici congiunzioni tra Giove e Saturno, solo otto delle quali aventi le caratteristiche di quella del 7 a.C., pari al 3,67% del totale. Ciò prova quanto avevamo solo ipotizzato nei nostri precedenti scritti: che il fenomeno è raro. Pensiamo che questa sua rarità sia un elemento ulteriore a candidarlo, più di altri (Codebò 2019; Veneziano 2005), quale “stella del Messia” descritta in Mt 2.

 

 

Appendice

 

La tabella n. 9 mostra la distribuzione delle 218 triplici congiunzioni nelle costellazioni dello zodiaco.

Tab. 9

Costellazioni

Estensione[10]

Numero di triplici congiunzioni[11]

Ariete

25,75°

7

Toro

39,5°

23

Gemelli

32,25°

20

Cancro

21,5°

8

Leone

39,5°

18

Vergine

53,25°

26

Bilancia

25,25°

11

Scorpione

32,75°

14

Sagittario

41°

28

Capricorno

28,25°

17

Acquario

49,5°

12

Pesci

48,75°

15

Tra Pesci e Ariete[12]

 

1

Tra Toro e Gemelli

 

4

Tra Cancro e Leone

 

2

Tra Leone e Vergine

 

1

Tra Vergine e Bilancia

 

2

Tra Bilancia a Scorpione

 

1

Tra Scorpione e Sagittario

 

3

Tra Sagittario e Capricorno

 

2

Tra Capricorno ed Acquario

 

1

Tra Acquario e Pesci

 

2

 

Ci si aspetterebbe che il maggior numero di triplici congiunzioni avvenga, per pura probabilità, nella costellazione di maggiore estensione e via via in numero minore nelle costellazioni meno estese. Di conseguenza ci se ne aspetterebbe il numero maggiore nella Vergine. Invece la tabella mostra che ben ventotto triplici congiunzioni sono avvenute nel Sagittario, che si estende per 41° e solo ventisei nella Vergine, che si estende per ben 53,25° (ed è per questo la seconda costellazione in estensione dopo l’Hydra Femmina). Inoltre, nel tabulato delle triplici congiunzioni compilato da Solex 11.0 si notano, nell’arco dei 30000 anni considerati, degli “addensamenti” di eventi che fanno pensare ad una periodicità sul lungo periodo, in parziale contraddizione con quanto scrive Jean Meeus: <There is no rigorous periodicity for the TCs [triple conjunctions]. In the list we find six times an interval of 40 or 41 years, and seven times an interval of 257 or 258 years. An exact cycle does not exist. Indeed, a rigorous periodicity is impossible for several reason, including the orbital eccentricities and the slow, so-called “secular” variations in the orbits of the two planets> (Meeus 1997, p. 251). Meeus però ha fatto il conto in un arco di quattromila anni, dal 1000 a.C. al 3000 d.C. Su un arco di tempo quasi dieci volte più lungo sembra di vedere una qualche forma di periodicità, che potrebbe però anche essere un artefatto del software. In questa sede non è possibile entrare nel merito di questo argomento, che potrebbe però essere l’oggetto di una futura indagine appositamente dedicata.

 

 

Bibliografia

 

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Sachs A.J., Walker C.B.F. (1984) Kepler’s view of the Star of Bethlehem and the Babylonian almanac for 7/6 B.C., in “Iraq”, 46, 1, British Institute for the Study of Iraq, https://www.jstore.org/stable/4200210 .

Veneziano Giuseppe (2005) La Stella di Betleem: realtà o fantasia?, Atti del VIII Seminario ALSSA, Genova www.alssa.it/2005/04/22/atti-seminario-08/



[1] Lo studio, dopo una parentesi col software Planetario 2.0, è stato condotto col software Solex 11.0. Da allora ad oggi sono uscite alcune versioni di aggiornamento (attualmente la versione corrente è la 12.1), ma si è scelto di continuare con la versione 11.0 allo scopo di restare in un sistema di riferimento coerente. D’altra parte le differenze nei risultati tra le due versioni sono solo dell’ordine di qualche primo d’arco, pari a qualche secondo di tempo al massimo, sostanzialmente ininfluenti per i nostri scopi. Un problema decisamente maggiore è l’esattezza dei risultati nelle lunghe distanze di tempo, quale la data del 30000 a.C. Sappiamo che certamente questi risultati sono affetti da svariati errori di meccanica celeste, ma non ne conosciamo l’entità. Ciò non è dovuto ad un difetto di Solex – che anzi si colloca tra i migliori e più precisi programmi di calcolo astronomico, i cui risultati possono essere confrontati con quelli del Jet Propulsion Laboratory (www.jpl.nasa.gov) dei quali utilizza le effemeridi (in questa ricerca sono state utilizzate quelle DE421) – ma al grado d’incertezza della nostra conoscenza del moto dei pianeti, incertezza che diventa tanto maggiore quanto più ci si allontana dal presente. In altre parole, ci è noto l’errore di Solex rispetto alle effemeridi DE406 e DE421, ma non quello di tali effemeridi rispetto alla posizione reale dei pianeti oltre l’intervallo ±3000 dal presente (1900 d.C.), perché non abbiamo testimonianze (che sono principalmente babilonesi) di posizioni di astri antecedenti al 1000 a.C.

La discussione sugli errori e sulle differenze tra i risultati di DE406, DE421 e Solex 11.0 sono spiegate e riportate graficamente nelle istruzioni di quest’ultimo, reperibili sulla pagina web www.solexorb.it, dalla quale si possono scaricare le versioni disponibili di Solex, di Exorb (un software di calcolo delle orbite) e dei relativi manuali. La fig 7 delle istruzioni fornisce “una stima della propagazione dell’errore dovuta ad una differenza nell’effemeride di riferimento (DE421 contro DE406), a parità di modello adottato”: è, cioè, una stima approssimativa dell’accuratezza intesa come probabile deviazione dalle posizioni reali. Questa stima è:

1)       da 3” all’inizio dell’era cristiana a 70” nel 30000 a.C. per Giove;

2)       da 0,15” all’inizio dell’era cristiana a 2,5” nel 30000 a.C. per Saturno.

[2] Il punto ^ è l’equinozio di primavera (cioè l’intersezione ascendente dell’equatore celeste con l’eclittica), detto anche punto vernale o primo punto di Ariete.

[3] La triplice congiunzione del 7 a.C. è citata in due documenti antichi: nel Papiro di Berlino P8279 (Neugbauer 1942, pp.209 – 250) e nelle quattro tavolette cuneiformi LBAT 1193-1195 e VAT 290+1836 (Sachs e Walker 1984, pp. 43 – 55). Non è questo il luogo per una discussione approfondita su queste due importanti fonti. Rinviando gl’interessati alla lettura delle due opere citate, facilmente reperibili su Internet, mi limito a dire che il Papiro Berlyn P8279 risulta scritto dopo il 42 d.C. (Neugbauer 1942, p. 211) ma probabilmente riporta una fonte precedente, mentre le tavolette cuneiformi riportano quasi certamente un calcolo di previsione degli eventi astronomici cui si riferiscono (l’anno 305 dell’Era Seleucide, corrispondente al 7/6 a.C.), come si desume:

1)       dall’uso di tempi al futuro;

2)       dall’indicazione probabilistica che al VII e al XII mese <...si dovrebbe osservare un’eclisse di Sole...>;

3)       dall’espressa dichiarazione che si tratta di <...predizione dell’ingresso dei pianeti (nei segni zodiacali)...>.

Da notare che le tavolette non menzionano esplicitamente una triplice congiunzione Giove-Saturno, ma “predicono” il raggiungimento del primo (nel IV mese) arresto (con conseguente inversione del moto da diretto a retrogrado) e del secondo (nell’VIII mese) arresto (con conseguente inversione del moto da retrogrado a diretto) da parte dei due pianeti in Pesci. Al giorno 21 del mese VI “predicono” la levata acronittica di entrambe i pianeti, cioè la loro levata simultanea mentre il sole tramonta, indice del simultaneo raggiungimento dell’opposizione di entrambe i pianeti e condizione indispensabile affinché la congiunzione sia tripla (Codebò 2019). Le tavolette dimostrano quindi concretamente la capacità degli astronomi della fine del I secolo a.C. – e quindi anche dei Magi – di prevedere una triplice congiunzione Giove-Saturno.

[4] Da questo punto in poi, salvo diversa indicazione, scriveremo le date a.C. come si usa in astronomia, cioè contando anche l’anno 0, inesistente nella storiografia, e anteponendo il segno - all’anno storico diminuito di una unità. Di conseguenza, l’anno storico 2 a.C. diventa l’anno astronomico -1; l’anno storico 10 a.C. diventa l’anno astronomico -9; e così via. Inoltre le date saranno scritte nella sequenza “anno”, “mese”, “giorno”.

[5] Da qui in poi i seguenti simboli avranno i seguenti significati: λ = longitudine eclittica; β = latitudine eclittica; α = ascensione retta, δ = declinazione. Longitudine e latitudine eclittiche sono le coordinate eclitticali, le cui origini sono, rispettivamente, il punto ^ e l’eclittica. Ascensione retta e declinazione sono le coordinate equatoriali, le cui origini sono, rispettivamente, il punto ^ e l’equatore celeste (proiezione nel cielo dell’equatore terrestre).

Nelle otto tabelle eseguenti (una per ogni triplice congiunzione) sono indicate: nella prima colonna date ed orari di ciascuno dei tre momenti in cui i due pianeti furono in congiunzione; nella seconda colonna la minima distanza angolare apparente raggiunta; nella terza colonna le coordinate equatoriali di Giove; nella quarta colonna le coordinate equatoriali di Saturno; nella quinta colonna le coordinate eclitticali di Giove; nella sesta colonna le coordinate eclitticali di Saturno. Da notare che questi valori sono affetti dalle incertezze di calcolo sopra menzionate e sono quindi da ritenersi “indicative”,nel senso che la triplice congiunzione ci fu ma i suoi dati non sono esatti, almeno nei valori più piccoli, e sono tanto più affetti da errore quanto più sono lontani dal presente.

[6] Nel XXIX millennio a.C. ci furono altre due triplici congiunzioni in prossimità dell’inizio dell’era zodiacale del Toro.

1)       Una fu quella del -29933/-23932 (da dicembre; fino al luglio successivo), che avvenne in vicinanza delle Pleiadi. Il punto ^ si trovava in realtà a metà tra i Gemelli ed il Toro, tra quelle stelle che nella versione latina del Catalogo di Tolomeo sono chiamate informatae, cioè non formanti la figura della costellazione ma “circostanti”ad essa. Le prime due stelle formatae, cioè formanti la figura del Toro, nel -29933/-29932 avevano ancora: Alheka (ζ Tauri, punta del corno inferiore) α 23:56:04 e λ 357°40’ ed Elnath (β Tauri, punta del corno superiore) α 23:35:50: e λ 356°05’. Quindi a rigore non si può considerare questa triplice congiunzione come la prima della nuova era zodiacale del Toro.

2)       La seconda fu quella  del -29694 (da febbraio a settembre). Il punto ^ era tra Alheka (ζ Tauri), con α 0:08:52: e λ 1°07’, ed ElnathTauri), con 23:48:37: e λ 359°23’, quindi pienamente entro la costellazione del Toro. La triplice congiunzione avvenne però al confine tra Gemelli e Toro. Quindi non può essere considerata la prima dell’era zodiacale del Toro.

[7] TT = Tempo Terrestre, scandito dagli orologi atomici, un tempo detto Tempo delle Effemeridi. E’ il Tempo Medio di 24:00:00:, che differisce per il fattore ΔT dal Tempo Universale UT, basato sul reale moto di rotazione della Terra. Il ΔT è imprevedibile e può essere dedotto solo dalle osservazioni. La velocità di rotazione della Terra è incostante, ma tende a diminuire nel tempo (Meeus 1988, cap. 5; Meeus 1990, cap. 5; Meeus 2005, cap. 10; Meeus 2014, cap. 5)

[8] E’ interessante notare, come abbiamo discusso nei nostri precedenti lavori qui citati, che la datazione biblica della creazione è diversa nel TM, nella LXX, nel Pentateuco Samaritano PS e nel Libro dei Giubilei. Giuseppe Flavio nelle sue Antichità Giudaiche adotta la cronologia della LXX.

[9] Riteniamo che sia questa la ragione per cui il più antico simbolo dei cristiani, antecedente alla croce, fu il pesce, quale simbolo della nuova era zodiacale da cui ci si attendeva pace e prosperità e che Virgilio cantò nella IV Bucolica come ritorno dell’Età dell’Oro (Bianchi, Codebò 2005c). Riteniamo che identificare il simbolo del pesce con l’acronimo ιχθυς nel senso di Ιησους Χριστος Θεου Υιος  Σωτηρ (Gesù Cristo figlio di Dio salvatore) non fosse ancora alla portata dei cristiani del I e II secolo, prevalentemente analfabeti o “stranieri” e quindi non in grado di parlare e comprendere il greco.

[10] Come “estensione” di ogni costellazione si riporta quella attuale, basata sui confini stabiliti dalla IAU e che non tiene conto degli spazi vuoti tra le “figure”, non essendo possibile fare diversamente senza introdurre un errore certamente maggiore e, per di più, ignoto. Le misure sono tratte da de la Cotardière 1987, pp. 72 – 75, dove sono citate tutte le 88 costellazioni attuali.

[11] S’intende il numero totale di triplici congiunzioni, comprese le otto all’inizio di ogni era zodiacale.

[12] Queste triplici congiunzioni sono avvenute, secondo Solex 11.0, al limite tra le “figure” di ogni costellazione, in spazi di cielo anticamente considerati vuoti, perché i confini tra le costellazioni sono una creazione moderna della International Astronomical Union IAU risalente al XX secolo.