ARCHEOASTRONOMIA LIGUSTICA

 

 

Pubblicato in: Atti del X seminario A.L.S.S.A. di Archeoastronomia, Genova 12 aprile 2008, pp. 52-57.

 

 

LA PIETRA-FITTA DELLA DOLINA DI SAN LORENZO (IM) E L’OMONIMA CAPPELLA: ASPETTI ARCHEOASTRONOMICI

 

Mario Codebò, Henry De Santis

 

 

1) La dolina di San Lorenzo[1].

La pietra-fitta, sita nei prati della dolina di S. Lorenzo, nel comune di Rezzo (IM), è un ortòstato aniconico infisso nel terreno ed inclinato di circa 40° verso S al margine occidentale della suddetta profonda dolina, in posizione dominante sulla valle del Torrente Argentina (Foto nr. 1).

 

Foto 1 – Dolina di San Lorenzo, sulla parte destra della foto è possibile notare il “Gias”.

 (Foto Mario Codebò)

 

Si segnala che sul fondo della dolina sono ben visibili i resti di un giàs (recinto in pietre per uso pastorale) al cui interno si riscontrano circa sette ripari, alcuni parzialmente sotto-roccia ed alcuni parzialmente in pietre a secco, secondo una tipologia comune nella Liguria di ponente (Codebò 1997 p. 745).

Tali ripari riportano tracce di frequentazione anche attuali, con focolari circolari e diversi frammenti di muro, mentre fuori del “gias” si trovano una pietra apparentemente rastremata, avente vagamente forma di “sedile” e quattro circoli di pietre, nonché, la nota grossa coppella ovale con canaletto di scolo incisa sulla superficie di un grosso masso piatto, (Bernardini 1975 pp. 47; Priuli & Pucci 1994 p. 134).

Inoltre, due inghiottitoi della dolina sono ancora visibili, unitamente alle evidenti le tracce di un antico terrazzo lacustre.

Sul lato orientale sono visibili i ruderi della cappella dedicata a S. Lorenzo che, per la loro ampiezza, fanno pensare ad un complesso abitato stabilmente (Foto nr. 2). Secondo G. Magaglio, studioso locale, era presente in loco una comunità monastica e una piccola guarnigione militare in epoca alto-medioevale.

A sostegno di questa ipotesi pesa il fatto che la località fosse anticamente attraversata da una delle tante "vie del sale" (Codebò 1997 p. 745), ed in tal caso ci potremmo trovare di fronte ad uno dei tanti "ospitali" siti lungo le più importanti vie di transito.

 

Foto nr. 2  – I ruderi della cappella di San Lorenzo. (Foto Mario Codebò)

 

Nella zona era stata segnalata in passato anche una stele istoriata interpretata come una figurazione astronomica (Anati 1973 pp. 101-126; Bausani 1973 pp. 127-134; Bernardini 1975 pp.45- 47; Priuli 1991 p. 1443; Priuli & Pucci 1994 p. 135).

Si segnala inoltre, che sul sentiero che proviene dal Passo della Teglia, circa 20 metri prima del cippo commemorativo, al lato a valle del sentiero, su di un masso affiorante, sono incise due coppelle, di cui una più delineata. I diametri sono rispettivamente circa 4 cm di diametro per 1 cm di profondità, e 3 cm. per ½ cm, mentre su di un masso adiacente si riscontra un’incisione a “V”.                                                                                                                  H.d.S.

 

 

2) La pietra-fitta[2].

L’ortòstato è alto circa m. 2, largo meno di m. 1 e molto sottile: è stato infatti sagomato accuratamente, con lo spigolo orientale, piatto e normale alla larghezza, di cm. 26 alla base e rastremato a cm. 11 al vertice, e quello occidentale di cm. 21 alla base e rastremato a cm. 1 al vertice, che è stato, a sua volta, accuratamente spianato (Codebò 1997, p. 745) (Foto nn.rr. 3-4).

La pietra è stata oggetto di molti studi e pubblicazioni andche da parte dello scrivente. (Bernardini 1975 pp. 47-48; 1981 p. 92; Priuli & Pucci 1994 p. 134, Codebò 1996 pp. 27-32; 1997 p.745).                                                                                                                                                   M.C.

 

     

Foto nn.rr. 3-4 - Pietrafitta della dolina di San Lorenzo. (Foto Mario Codebò)

 

 

3) Misure astronomiche[3].

 

PIETRA-FITTA

(Coordinate: lat. 44°00’20” N; long. 7°49’10,86” E; quota mt. 1420 s.l.m.)

 

Le misure sono state effettuate il 02/09/2000 con lo squadro sferico graduato a lettura diretta di 5’ centesimali. In particolare sono stati presi in considerazione l’asse della base e l’azimuth del vertice e dai valori ottenuti sono state ricavate le seguenti misure medie:

 

1.      Asse base pietra-fitta

azimuth

declinazioni sottese

240,95° <-> 61,15° [4]

- 21,73° <-> 19,46°

 

Ad entrambe le declinazioni sono stati aggiunti i valori del semidiametro e della parallasse sia del Sole che della Luna, ottenendo i seguenti valori:

 

declinazione

con somma parallasse e S.D. solare

(lembo inf.)

con somma parallasse e S.D. lunare

- 21,73°

- 21,52°

- 20,83°

19,46°

19,66°

20,36°

 

 

  1. Asse vertice pietra-fitta

azimuth

         declinazioni sottese

41,06° <-> 221,49°

31,40° <-> 35,05°

 

 

CAPPELLA DI SAN LORENZO

(Coordinate: lat. 44°00’28,55” N; long. 7°49’11,42” E; quota mt. 1378,8 s.l.m.)

 

Le misure effettuate il giorno 03/09/2000 con lo squadro sferico graduato a lettura diretta di 5’ centesimali hanno permesso di accertare che l’asse della cappella aveva un orientamento di 103,85°<->287,17°. Data la fitta vegetazione presente non è stato possibile prendere la misura dell’altezza dell’orizzonte visibile verso l’azimuth 103,85° e, pertanto, non si è potuta ricavare la declinazione sottesa.

La declinazione verso l’azimuth di 287,17°, con l’aggiunta dei valori di parallasse e semidiametro solare, è stata calcolata in 21,70°, valore che il sole raggiunge intorno al 6 giugno ed al 13 luglio.

Tutte le altre misure effettuate, relative alla cappella, hanno restituito declinazioni estranee ad ogni valore raggiunto dal sole o dalla luna nel corso dell’anno.                                                                   

                                                                                                                                                                                                        M.C.

 

4) Conclusioni[5].

Dai calcoli sviluppati relativi alla pietra-fitta l’unico valore degno di qualche interesse è la declinazione di -21,72°, relativa all’azimuth della base verso 240,95°.

Infatti tale posizione, che il sole raggiunge intorno al 1 dicembre ed all’11 gennaio si avvicina, con grossolana approssimazione al valore assunto dal sole tramontante al solstizio d’inverno: ciò fece ipotizzare in prima istanza (Codebò 1996; Codebò 1997) che tale fosse l'allineamento della pietra-fitta.

Tuttavia le misure prese sono sufficienti per poter confermare gli orientamenti ottenuti ed a smentire, sia pur parzialmente, quanto precedentemente ipotizzato.

Relativamente alla cappella di San Lorenzo, l’unica declinazione degna di qualche attenzione è pari a 21,70° verso l’azimtuh 287,17°, la quale, raggiunta dal sole intorno al 6 giugno ed al 13 luglio, si avvicina a quella del tramonto al solstizio d’estate pur con una differenza di circa 2°. Nessun santo significativo, sulla base dei dati attualmente in nostro possesso, viene inoltre festeggiato intorno ai due giorni suddetti.

E’ necessario però far presente che, relativamente alla cappella, sarebbe necessario un supplemento d’indagine allo scopo di poter ricavare la declinazione opposta che non è stato possibile calcolare.

L'intero sito, invece, appare meritevole di approfondite indagini archeologiche ed etnologiche finalizzate allo studio delle frequentazioni che, palesemente, si sono succedute nel tempo per periodi molto lunghi.                                                                                                                                             H.d.S.

 

 

5) Bibliografia.

·        Priuli A. & Pucci I. (1994). Incisioni rupestri e megalitismo in Liguria. Priuli & Verlucca, Ivrea.

 

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[1] Di Henry De Santis.

[2] Di Mario Codebò.

[3] di Mario Codebò.

[4] I valori di azimuth non sono reciproci tra loro dato l’inevitabile errore relativo dovuto alla forma irregolare e contorta della pietra-fitta.

[5] di Henry de Santis.