ARCHEOASTRONOMIA LIGUSTICA

 

 

Pubblicato in: La Rivista del Club Alpino Italiano, gennaio-febbraio 1999, Milano, p. 8.

 

 

LE INCISIONI ALLE LIMENTRE

 

Mario Codebò

 


Mi si consentano alcune considerazioni in margine all'articolo “I massi incisi delle tre Limentre" pubblicato sulla Rivista del C.A.I. di gennaio-febbraio 1998. In base all'iconografia ed alle descrizioni pubblicate non mi sembra che si possa affermare con certezza trattarsi di incisioni preistoriche: segni a phi, coppelle, geometrie di coppelle, motivi a reticolo e cruciformi più o meno antropomorfi sono frequentissimi su tutto l'arco alpino (E. Bernardini, 1975 "Arte millenaria sulle rocce alpine", SugarCo) e su quello appenninico (A. Priuli, I. Pucci, 1994 "Incisioni rupestri e megalitismo in Liguria", Priuli & Verlucca), ma purtroppo a tutt'oggi non è stato ancora possibile provarne la preistoricità (con esclusione dei complessi del M. Bégo e della Valcamonica). Pare invece accertato che tale iconografia sia durata per un lunghissimo tempo, praticamente fino ai giorni nostri. Anzi, i contesti nei quali sono state fin'ora rinvenute appartengono piuttosto al medioevo ed all'età moderna.
Se quindi le incisioni delle tre Limentre sono preistoriche, sarebbe veramente interessante ed opportuno che venissero resi pubblici i dati sui quali si basa tale conclusione, non essendo la sola tipologia sufficiente, per i motivi suddetti, a sostenerla al di là di una mera ipotesi di lavoro. Al momento attuale mi risulta che l'unico petroglifo dell'Appennino settentrionale (accettato il fatto che geologicamente le Alpi iniziano a Genova, dall'asse Sestri Ponente - Voltaggio o, secondo altri, dalla Val Bisagno) probabilmente molto antico sia quello segnalato dal Prof. E. Calzolari sul M. Matto Magutto (Massa Carrara), lungo il sentiero C.A.I. n. 118 che da Treschietto sale al valico di Badignana e pubblicato sulle riviste: R'nì d'àigura n. 25, p. 36 e BCSP n. 29, p. 9.

Un'analisi petrografica eseguita dal Prof. Chiari del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Parma ha dimostrato la presenza di n. 2 frammenti di diaspro e n. 3 frammenti di calcedonio " ... residui di una lavorazione antecedente alla patina di gesso, wedellite, cianobatteri e licheni grigi...”. Un secondo petroglifo è stato segnalato sul Notiziario 1994 del C.A.I. di La Spezia a q. m. 1600 s.l.m. sulle pendici del M. Sillara dal Sig. M. Gozzi: potrebbe trattarsi di un altare entro cromlech dedicato al dio celtico Cernumnos (ivi rappresentato con il serpente ed il bracciale ma senza le corna di cervo). Poiché sembra che nessuno sia in grado di rintracciare il sito, data la possibile importanza archeologica, invito chiunque sia in grado di farlo a segnalarne l'ubicazione esatta. Segnalo infine alcune incisioni nella zona del Lago Santo Parmense. Oltre al bassorilievi di animali eseguiti da uno scultore contemporaneo, in prossimità del rifugio Mariotti vi sono alcuni cruciformi (pare quattro) incisi entro altrettanti quadrilateri rettangolari. L’unico da me visto si trova su un grosso masso a poche decine di metri dal rifugio lungo il sentiero che costeggia ad “S” il lago (Foto n.3). Mi è stato detto trattarsi di incisioni praticate nel 1878 all'epoca della costruzione dei rifugio, quali segni confinari. Di ciò chiedo conferma, considerato che la loro tipologia è tipica anche dell'Alto Medioevo.

Infine risulta inedita e sconosciuta la sequenza simil-alfabetica che mia moglie Elisabetta ed io abbiamo individuato poco sopra al lago, su un rudere pastorale in pietre a secco al crocevia dei tre sentieri per M. Braiola (n. 729), M. Marmagna (n. 723) e Passo delle Guadine (n. 719): coordinate UTM 32TNQ80201690; lat. 44°23'55,95"N, long. 10°00'20,29"E, q. m. 1584 s.l.m. (foto nr. 1-2). Il Prof. G. Mennella, docente di epigrafia latina presso il dipartimento di Scienze dell'Antichità e del Medioevo (DISAM) dell'Università di Genova, da me consultato in proposito, mi scrisse, tra l'altro, nella Sua lettera del 15/4/1997: " ... gli esperti a cui l'ho sottoposta mi dicono che si tratta sicuramente di una scritta post-medioevale, se non anche post-moderna (nel senso di "non contemporanea")*. Forse le parole si riferiscono ai nomi (abbreviati?) dei proprietari... ". Considerati i ben noti problemi posti dalle incisioni rupestri, mi pare auspicabile un coordinamento degli sforzi dei vari studiosi. Colgo l'occasione presente per ringraziare i due gestori del rifugio Mariotti -Sigg. Marzia e Claudio- ed i loro familiari per la squisita ospitalità offerta a mia moglie ed a me in occasione del nostro soggiorno durante le feste natalizie del 1996.

*Nota: valutazioni posteriori all'articolo hanno dimostrato che trattasi di una iscrizione post-medievaledi proprietà ascrivibile circa al XV-XVI secolo.

 

foto n. 1 (Foto Mario Codebò)

 

 

foto n.2 (Foto Mario Codebò)

 

 

Foto n. 3 (Foto Mario Codebò)

 

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