ARCHEOASTRONOMIA LIGUSTICA

 

 

Lettera pubblicata nel Giornale di Astronomia n. 3, 2000, p. 47.

 


LETTERA AL GIORNALE DI ASTRONOMIA, N. 3, 2000

 

Mario Codebò

 

 

Genova, 3 aprile 2000.

 

Egregio Direttore,

il Compendio di Geologia di J. Aubouin e R. Brousse (C.E.A., Milano, 1977, pp. 64-249) afferma l'esistenza - geologicamente accertata - di tre principali e ben distinte fasi glaciali, rispettivamente, verso la fine dei Precambriano (poco più di 570.000.000 di anni BP[NdR: before present], al limite tra Carbonifero Superiore e Permiano (circa 270.000.000 di anni BP) e nel Pleistocene (circa 2.000,000 di anni BP).

Come noto, quest'ultima, con le sue sei o cinque fasi [(Biber), Donau, Gunz, Mindel, Riss, Wurm], intervallate da altrettante trasgressioni marine, è stata spiegata, più o meno accettabilmente, da Milankovic come la sinergia di variazioni di parametri orbitali terrestri (eccentricità dell'orbita, obliquità dell'eclittica e longitudine del perielio) con periodicità, rispettivamente, di circa 100.000, 41.000, 20.000 (o 26.000) anni.

Evidentemente la teoria di Milankovic si può applicare al complesso delle glaciazioni e delle trasgressioni pleistoceniche (la cui durata, in toto, non supera i 2.00.000 di anni), ma non può in alcun modo giustificare la ciclicità di circa 270.000.000 di anni tra le glaciazioni eocambriana, permo-carbonifera e pleistocenica. Per queste ultime gli eventuali meccanismi astronomici responsabili devono avere, evidentemente, periodicità dell’ordine delle centinaia di milioni di anni. Si aggiunga il fatto che, secondo l'Aubouin-Brousse, l'era terziaria, posteriore alla glaciazione permo-carbonifera, sarebbe stata caratterizzata, in assoluto, dal massimo innalzamento marino e dalla minima estensione delle terre emerse (nel cretaceo). Pure tra la glaciazione eocambriana e quella permo-carbonifera vi sarebbe stato un picco di innalzamento marino (nel carbonifero inferiore) ed un minimo di terre emerse. In sostanza, le tre citate glaciazioni apparirebbero come entità ben definite nel tempo, intervallate da due lunghissime e altrettanto ben definite fasi interglaciali.

Inoltre, certi indizi farebbero pensare ad altre grandi glaciazioni precedenti quella eocambriana  (per es. quella animikiana, circa 1.900.000,000 anni BP), ma mancano prove sicure, Infine, l'Aubouín-Brousse nega il rapporto di causalità tra glaciazioni ed orogenesi, perché, se è vero, che le ororogenesi assintica, ercinica ed alpina sono più o meno concomitanti - rispettivamente e nello stesso ordine di tempo - con le tre glaciazioni maggiori, l'orogenesi caledoniana non si accompagnò ad alcuna glaciazione notevole: per l'Aubouín-Brousse la causa delle glaciazioni non è tettonica. Degno di nota è invece il fatto che le quattro grandi orogenesi avrebbero una ciclicità costante, ma di causa ignota, pari a 200.000.000 dì anni.

Per quanto mi consta, l'unico moto astronomico la cui periodicità si avvicina per difetto a quella delle tre massime glaciazioni e dei loro interglaciali è l'anno cosmico di 225.000.000 di anni circa.

Curiosamente esso sembra anche coincidere per eccesso con la ciclicità delle quattro fasi orogenetiche, anche se non pare proprio poter avere con esse un rapporto causale.

Premesso che finora non ho trovato alcuna teoria astronomica che tenti di spiegare globalmente la ciclicità plurimilionaria (a lungo periodo) delle tre massime glaciazioni, il mio quesito è il seguente: può l'anno cosmico spiegare questa ciclicità? Con quale eventuale meccanismo (per es. - invento nella mia ignoranza in materia - il periodico passaggio del Sistema solare attraverso una concentrazione di materia capace di schermare parzialmente e temporaneamente la radiazione solare)? Ed esiste comunque un tentativo di spiegare astronomicamente questa ciclicità plurimilionaria, posto che la teoria di Milankovic può applicarsi evidentemente solo ai corti periodi delle variazioni plurimillenarie di una singola glaciazione?

Grazie per la cortese attenzione e fiducioso che attraverso la rivista qualcuno possa rispondere ai miei quesiti.

 

Mario Codebò.

 

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