ARCHEOASTRONOMIA LIGUSTICA

 

 

Pubblicato in: Atti del XIII Seminario A.L.S.S.A. di Archeoastronomia, Genova 09-10 aprile 2011, pp. 38-42.

 

 

DETERMINAZIONE DELL’ORIENTAMENTO DI UN PRESUNTO MENHIR AL PASSO DEL BRACCO (SP).

 

Henry De Santis

 

 

1. Premessa.

Con il presente articolo si segnala l’esistenza di un sito – composto da svariati blocchi di pietra giacenti in posizione orizzontale ed uno di essi in posizione eretta - in località Cà Marcone, frazione del Comune di Moneglia, nelle adiacenze del Passo del Bracco.

Il sito scoperto e segnalatomi dall’amico Alessandro Roverano, è probabilmente un’antica cava di pietra, dove sarebbe ancora individuabile la via di lizza per far scorrere i blocchi verso la sottostante via Aurelia[1].

 

 

2. Il presunto Menhir.

La pietra – la cui parte posteriore è accuratamente spianata – è alta circa 2 metri per 1,70 di larghezza ed è posta isolata rispetto agli altri blocchi, in piccolo poggio boscoso, il cui orizzonte visibile è praticamente quello marino. (foto 1-2)

 

- foto 1 -

 

- foto 2 -

 

La pietra risulta inoltre verticalizzata e tenuta in sito per mezzo di sassi più piccoli, incastonati sotto di essa.

Dalle misure preliminari, prese con lo squadro sferico graduato, è emerso un generico orientamento dell’masso verso il sole al tramonto al solstizio d’inverno.

Allo scopo è stato compiuto un sopralluogo il giorno 22.12.2011 (giorno in cui cadeva il solstizio invernale) - con inizio alle ore 15.45 e con termine al tramonto del sole – che ha confermato l’ipotesi sull’orientamento (foto 3).

 

- foto 3 -

(immagine scattata il 22.12.2011 alle ore 16:33:42 in prossimità del tramonto solstiziale)

 

 

3. Il contesto circostante.

Il contesto circostante del sito implica la presenza di altri blocchi squadrati, di cui alcuni posti a semicerchio e resi orizzontali mediante una “zeppatura” (foto 4-5), estratti dalla parete di roccia posta immediatamente alle spalle della radura.

 

 

- foto 4 -

 

- foto 5 -

(particolare della “zeppatura”)

 

 

La conformazione del sito è curiosamente simile a quella riscontrabile presso Tramonti di Schiara (SP), non molto lontano dal sito in parola[2]. Infatti, anche presso Tramonti, si riscontra la presenza di una pietra eretta, di una cava di dimensioni ridotte e di un orientamento, ancorché non preciso, verso il tramonto solstiziale. (Mazzini 1922 pp. 123‑128; Formentini 1951 pp. 32‑37; 1950‑1954; Manfredi 1975‑1976 pp. 290‑ 304 e 1980 pp. 67‑85; Barbuto & Piccioli 1980‑1981 pp. 90‑110; Manuguerra 1987 e 1994; Priuli & Pucci 1994 p. 147; Felolo 1988 pp. 30‑ 34; Codebò 1994 pp. 12-20 e 1997 pp. 735-751).

 

 

4. Conclusioni.

Relativamente all’orientamento della pietra, non ci si può pronunciare in via definitiva sull’intenzionalità o meno del posizionamento, prima di aver sottoposto il sito ad uno studio completo, che implichi anche sondaggi di tipo geologico, archeologico e calcoli statistici.

Di notevole interesse è invece lo studio da compiere sul contesto generale, che data la vicinanza e la similitudine con il sito di Tramonti di Schiara, potrebbe essere stato posto in essere dallo stesso “orizzonte culturale” megalitico.

I risultati di tale studio, al momento in fase iniziale, verranno pubblicati da Archeoastronomia Ligustica in uno dei prossimi convegni della Società Italiana di Archeoastronomia.

 

 

5. Ringraziamenti.

Si porge un ringraziamento ad Alessandro Roverano per la segnalazione del sito, a Mario Codebò per le notizie fornitemi e ad Enrico Calzolari per l’assistenza prestata durante un sopralluogo.

 

 

6. Bibliografia.

·        Barbuto A. & Piccioli R. (1981). Nuovi contributi alle ricerche sul megalitismo nei monti ad occidente del golfo di La Spezia. In: Giornale storico della Lunigiana , N.S., XXXI‑XXXII, 14.

·        Codebò M. (1994). I primi passi di un archeoastronomo. In: Bollettino dell'Osservatorio Astronomico di Genova, n. 66, Genova, pp. 12-20.

·        Codebò M. (1997). Prime indagini archeoastronomiche in Liguria. In: Memorie S.A.It., Palermo, vol. 68, n. 3, pp. 735-751.

·        Felolo L. (1988). I menhir delle 5 Terre. In: La Casana, XXX, Genova.

·        Formentini R. (1950‑1954). Civiltà megalitiche nel golfo di La Spezia. In: Giornale Storico della Lunigiana, N.S., 1, Bordighera (IM).

·        Formentini  R. (1951). "Cupules" e segni cruciformi in relazione con la leggenda della Madonna nella Liguria occidentale. In: Rivista di Studi Liguri, N.S., XVII, 32, Bordighera (IM).

·        Manfredi D. (1975‑1976). Cavità coppelliformi in Lunigiana. In: Giornale Storico della Lunigiana, XXVI‑XXVII; Bordighera (IM).

·        Manfredi D. (1980). Sull'appartenenza alla preistoria del petroglifo del Monte della Madonna e sul‑l'influenza culturale esercitata dai monumenti megalitici del golfo di La Spezia. In: Studi Lunigianesi, X.

·        Manuguerra M. (1987). Il menhir di Tramonti nel solstizio d’inverno. In: La Spezia Oggi [rivista camerale], 15, n. 2.

·        Manuguerra M. (1994). Sulla possibile natura archeoastronomica del sito megalitico di Tramonti. In: Astronomica, 3, n. 9.

·        Mazzini U. (1922). Monumenti megalitici nel golfo di La Spezia. In: Memorie della Società Lunigianese, III.

·        Priuli A. & Pucci I. (1994). Incisioni rupestri e megalitismo in Liguria. Priuli & Verlucca, Ivrea.

 

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[1] Comunicazione personale di Enrico Calzolari, a seguito di sopralluogo.

[2] Comunicazione personale di Mario Codebò.