ARCHEOASTRONOMIA LIGUSTICA
Pubblicato in: Atti dell’VIII Seminario A.L.S.S.A. di Archeoastronomia, Genova 22-23 aprile 2005, pp. 45-51.
Henry De Santis
La presente breve ricerca sulle montagne meridiane della Liguria è la continuazione di quanto iniziato alcuni anni or sono con lo studio sul Bric di Mezzogiorno di Cremeno in Val Polcevera, studio che nel presente testo è integrato e ampliato.
Lo studio si è sviluppato analizzando fonti scritte ed orali ed in particolare:
Di seguito il dettaglio sugli studi effettuati.
Lat. 44°27’47”N; long. 8°55’11”E; q. m. 340 s.l.m. [I.G.M.I. 1:25000]
Bric del Mezzogiorno. (Foto Mario Codebò). |
Mezzogiorno vero al Bric del Mezzogiorno. (Foto Mario Codebò). |
Il Bric di Mezzogiorno, (il toponimo non è presente sulla cartografia ufficiale, ma è indicato come Bric du Ventu - CTR Liguria - o monte cucco – IGM -) è già stato oggetto di un'indagine e di tre segnalazioni (Codebò 1997a; 1997b, Codebò De Santis 2003), tutte limitate alla semplice descrizione del sito: il meridiano, passante per la cima, attraversa a nord la località Castellazzo o Castellaro, dove si erge una casa, che sarebbe, secondo talune testimonianze orali raccolte localmente nel 1996 da E. Casini e M. Codebò, la più antica del paese e sede, nei secoli XVII-XIX, di una guarnigione militare.
Dalle successive indagini storiografiche (AA.VV. 1870; Cambiaso 1907; Cappellini 1936; Odicini 1974) e toponomastiche (Pastorino 1967), è risultato che nel sec. X venne ad abitare in Cremeno (in antico Ceremoen; nel medioevo Carmandinum, Carmadinum, Carmedinum, Carmainum) Ydo, vicecomes del comes Oberto, titolare della Marca Obertenga, cui Genova (allora chiamata Janua) apparteneva. Dalla località il vicecomes trasse il cognome Carmandinus.
La sua presenza a Genova sarebbe attestata nel 952 dall'atto di possesso di una vigna presso la chiesa di San Siro (Cambiaso 1907, p.14; AA.VV. 1870), mentre da due atti notarili - uno dell'aprile 1020 e l'altro del settembre 1026 - risulta che suo nipote Vido II, detto anche Ido, Idone, Ingo, rispettivamente donò e vendette terreni al monastero di S. Stefano. Entrambi questi atti furono rogati "...infra castro Carmandino...".
In sostanza, l'avìto castello dei Carmandino era in Cremeno e Don Cambiaso riteneva che esso fosse ubicato proprio nella località Castellaro, la stessa dove si è misurato passare il meridiano del Bric di Mezzogiorno.
Pare perciò probabile che il Bric di Mezzogiorno fosse la cima sulla verticale della quale si vedeva il Sole culminare a mezzogiorno dal castello dei Visconti Carmandino e si ritiene altresì che la ricerca corrobori tendenzialmente l'ipotesi identificativa del Cambiaso.
Un'ulteriore conferma arriva da altri orònimi del mezzogiorno - di prossima pubblicazione - nell'odierna provincia di Cuneo, nei quali i siti a nord sul meridiano sono in due casi castelli ed in uno la grangia di una certosa: mai villaggi contadini, ma sempre abitati per così dire "colti".
Quanto sopra è confermato ed integrato (con il riconoscimento, nello stesso sito, di un preesistente castellaro protostorico) dalla C.E.S.A.:"...F7. - Castellaro di Cremeno. Insediamento arroccato preromano ed altomedioevale a tutela della Strada proveniente da Genova per Granarolo e Begato e diretta a Tortona, per Mòrego-Bocchetta o passo della Vittoria..." (Regione Liguria 1991, Relazioni p. 170 e CTR 4.5).
Ulteriori ricerche sono state compiute presso l’Archivio di Stato di Genova ed i dati seguenti sono stati estrapolati dai catasti descrittivi di Cremeno, Brasile e Casanova iniziati nel 1798 e chiusi probabilmente nel 1814. I tre catasti sono compresi in un unico registro. (Archivio di Stato di Genova - Fondo catasti - n. di registro generale 12).
Estratto dal “Cattastro de
beni dello comune sotto la municipalità di Cremeno S.Pietro”:
· settembre 1798 – della proprietà di Cesare Doria: “terra castagnativa e salvatica luogo detto di monte di mezzogiorno. Confina da levante li eredi Cambiaso e Gio Batta Passano, da tramontana li eredi di Gio Batta Bazzolo, da ponente li stessi beni e da mezzo giorno gio Batta Passano. Cannelle 150 longhezza e 120 larghezza. Estimato £ 1100 (stessi periti) ”. (pag. 32. N. prog. 148).
· Altra proprietà di Cesare Doria, del settembre 1798: “terra castagnativa e salvatica in luogo monte mezzano o sia di mezzo giorno. Confina da levante Andrea Durante, da tramontana Filippo Airolo, da ponente G.B. Passano e mezzo giorno le Comunaglie della Parrocchia di Brasile. Cannette 65 longhezza e 80 larghezza. L.425. (stessi periti)”. (pag. 32. N. prog. 149).
· Altra proprietà del suddetto Doria, denunciata anch’essa nel settembre 1798: “terra vignetiva castagnativa e salvatica di luogo detto monte di mezzo giorno. Confina da levante e tramontana Carlo Poggi, da ponente Giacomo Roncallo e da mezzo giorno le Comunaglie di geminiano. Cannelle 70 longhezza e 40 larghezza.L 700 (detti periti)”. (pag.33. N. prog. 150).
Dal catasto del comune di Brasile, sempre nel volume 12:
· da una denuncia del 6 settembre 1798, sulla proprietà di Cesare Doria nel citato comune: “terra vignetiva fruttiva prativa e seminativa castagnativa salvatica con alberi di marrone luogo detto il monte cucco (uno degli odierni nomi del sito, N.d.A.). Confina da tramontana li siffatti beni che sono nella parrocchia di Cremeno in parte detto Doria (proprietà del Monte di Mezzogiorno,N.d.a.), il fossato, in parte gli eredi di Stefano Pagano, a mezzogiorno Agostino Fiesco a ponente li Monaci Certosini ed in parte Gio Batta Passano. Cannelle 200 larghezza, 300 lunghezza, estimato £ 13500”. (pag.11. N. prog. 54).
I dati seguenti sono stati invece estrapolati dal catasto descrittivo delle “parrocchie” di Cremeno, Brasile e Casanova del 1831. Il volume, successivo al precedente, si intitola: “Nuovo volume del catastro dell’anno 1798 col nome degli odierni possessori de beni...(omissis) 1831.a” (Archivio di Stato di Genova - Fondo catasti - n. di registro generale 13).
Nel rinnovato catasto si riscontrano alcune differenze, sia nelle proprietà che nei toponimi.
Nella parte di Cremeno si riscontra che:
Le terre di Cesare Doria sono ora presumibilmente di una parente o della moglie, tale Doria Pallavicini Maria Oriettina, ed i tre lotti posti in località Monte di mezzogiorno di cui ai numeri 148, 149, 150 a pag. 32-33 del vecchio catasto, sono contraddistinti, nel nuovo catasto, rispettivamente dai numeri 57, 58 e 59 e si nota un leggero cambio del toponimo in Monti di Mezzogiorno.
Nella parte di Brasile, si riscontra dalla denuncia del 6 settembre 1798, che:
La proprietà di Cesare Doria in questa Parrocchia, di cui al numero progr. 54 - pag.11 del volume 12 è anch’essa della summenzionata Doria Pallavicini Maria Oriettina con numero progressivo 18, pag.8, con la leggera variazione del toponimo in Montecucco.
Da segnalare che nel catasto del 1831 sono riportati, a fianco di ogni proprietà descritta, alcuni numeri posti in una colonna denominata “numero dell’antico catastro o registro di mutazione” che non ha riscontro con alcuno dei numeri progressivi presenti nel citato volume n.12, ciò potrebbe far ipotizzare l’esistenza di un catasto precedente ai due presi in considerazione, o ad un’altra pubblicazione a se stante, di cui si sono perse le tracce, dato che all’Archivio di Stato, riguardo alla zona di Cremeno, più indietro del 1798 non si riesce a risalire.
Lat. 43° 59' 02,29''; Long. 8° 03' 30,01''; q. m. 756 s.l.m. [WGS84].
Posto a sud della frazione Rossi, sede del comune di Stellanello, il toponimo censito dalla cartografia CTR e IGMI è tuttora in fase di studio, pertanto si consideri il presente appunto una mera segnalazione.
Il Carmu du Mezudì fotografato dalla frazione di Cetta. (Foto Henry De Santis).
Bric dell’Orologio
(GE).
Lat. 44° 29' 57,23''; Long. 8° 48' 29,78''; q. m. 940 s.l.m. [WGS84].
Il Bric dell’Orologio. (Foto Henry De Santis).
La collina si trova nella zona dei piani di Praglia e si è pensato che venisse utilizzata dagli abitanti del castello, un tempo presente sul monte Sejeu posto dirimpetto ad essa, come meridiana naturale. Le misurazioni effettuate dalla cima del suddetto monte non hanno però confermato l’ipotesi.
Note
e abbreviazioni usate nel testo:
Lat.
: latitudine;
Long. : longitudine (da Greenwich);
q.m….s.l.m. : quota sul livello del mare;
I.G.MI.: Istituto Geografico Militare Italiano;
CTR: Carta Tecnica Regionale.
C.E.S..A.: Carta delle Emergenze Storico-Archeologiche, Regione Liguria 1991, vol. 4.
Bibliografia.
· AA.VV. (1870). Atti della Società Ligure di Storia Patria, vol. II, parte I, Genova 1870.
· Archivio di Stato Genova. Fondo catasti, numero registro generale 12-13.
· Cambiaso D. (1907). Cremeno e la Val Polcevera. Tipografia della Gioventù, Genova.
· Cappellini A. (1936). Dizionario biografico dei genovesi illustri e notabili. II edizione, Genova.
· Codebò Mario (1997a). Uso della bussola in archeoastronomia. In: Atti del XVI Congresso Nazionale C.N.R. di Storia della Fisica e dell'Astronomia, Milano, pp. 323-335.
· Codebò Mario (1997b). Il Bric di Mezzogiorno: una meridiana naturale in Valpolcevera. In: Annuario C.A.I. Bolzaneto, Genova, pp. 24-26.
· Codebò M., De Santis H. (2003). Studi di archeoastronomia nel Genovesato. In: Atti del I° convegno S.I.A., Padova 28-29/09/2001.
· Odicini G. (1974). L’abbazia di Santo Stefano. Edizioni Fratelli Pagani, Genova.
· Pastorino T. (1967). Dizionario delle strade di Genova. Tolozzi editore, Genova.
·
Regione Liguria (1991). Studi propedeutici al
piano territoriale di coordinamento paesistico. Genova.
Appendice
Da una ricerca effettuata in internet sui dati topografici presenti nella cartografia IGMI è emerso che nel territorio dello Stato sono presenti i seguenti toponimi indicanti l’ora meridiana o altre ore del giorno.
I suddetti toponimi, debitamente censiti e analizzati, saranno oggetto di un prossimo studio.