ARCHEOASTRONOMIA LIGUSTICA
Pubblicato in: R' nì d' àigura (Il nido d’Aquila), n. 37, Genova, pp. 62-63.
I PETROGLIFI DI CARPASIO E
LAVINA (IM)
Henry De Santis
Con il presente lavoro segnalo una serie di incisioni della Provincia d’Imperia: una nell’abitato di Carpasio (coordinate geografiche: latitud. 43°57’34”N; longit. 7°51’58”E; quota mt. 715 s.l.m.)(¹), le altre nei dintorni di Lavina, frazione del comune di Rezzo.
A Carpasio, nel luogo denominato “Ü muntè” perché antica sede del Monte di Pietà (nonché del vecchio Comune), un gradino della scala d’accesso al suddetto fabbricato (foto 1)
Foto nr.1. (Foto Henry De Santis).
reca incisa una sorta di rosa dei venti (foto 2), che presenta analogie stilistiche con alcune rose camune quadrilobate della Val Camonica (Brunod, Ferreri, Ragazzi 1999).
Foto nr.2. (Foto Henry De Santis).
I bracci dell’incisione misurano circa cm. 15 x 15 e le direttrici principali sono risultate orientate magneticamente in direzione 17°-197° e 105°-285°, mentre le direzioni intermedie vanno in direzione 63°-243° e 155°-335°(²). Dalla parte destra dell’incisione si diparte inoltre una freccia che segue, grosso modo, la direzione del braccio orizzontale verso meridione.
L’azimut dei bracci dell’incisione è stato misurato con una bussola prismatica “Recta DP-10”, a lettura diretta del grado sessagesimale e stima dei 30’.
Per avere la certezza degli allineamenti sarebbe necessario procedere alle misure con metodi astronomici (teodolite o squadro sferico graduato).
Tale manufatto, di epoca presumibilmente medioevale, ricorda per certi versi il petroglifo dell’Osteria delle Baracche, sulle alture di Genova, magneticamente orientato sui quattro punti cardinali (Codebò, De Santis 2003).
Entrambi i petroglifi potrebbero essere il frutto di giochi di soldati, che nei secoli passati stazionavano in queste zone.
Nella frazione Lavina del Comune di Rezzo, all’inizio di una “strada bianca” che sale lungo il versante di valle sottostante Cénova (coordinate lat. 44°01’39,32”N; longitud. 07°53’42,36”E; quota mt. 400), si trova un masso che reca incise quattro coppelle (foto n.3).
Foto nr.3. (Foto Henry De Santis).
Sottoposte le fotografie all’esame del geologo dott. Davide Gori, le coppelle sono risultate sicuramente antropiche. Ciò che fa propendere per un' origine recente di esse è la mancanza di licheni ed altre impurità sulla superficie del masso, nonché i contorni molto netti delle incisioni.
Nella stessa zona mi è stata inoltre segnalata da fonti locali l'esistenza, sugli opposti versanti vallivi, di due massi (che non mi è stato possibile visionare) riportanti ognuno l’orma della parte anteriore di un piede e di un ginocchio.
Essi si legano alle numerose leggende, diffuse nell’area mediterranea, Liguria compresa (Priuli A., Pucci I. 1994, pag. 56), sul paladino Orlando, il quale, errando fuori di senno, avrebbe lasciato orme e rocce spaccate dietro di sé.
Il primo - di sicura esistenza - si trova poco sotto i ruderi del santuario di Santa Maria Maddalena (coord.: lat. 44°01’15,41”N; long. 07°53’55,38”E; quota mt. 704). Il secondo, meno conosciuto, si troverebbe sull’opposto versante, sotto l’abitato di Cénova, in località detta appunto “il Rolando”, la quale, pur non censita, apparentemente, nella cartografia ufficiale regionale o statale, è probabilmente un toponimo di remota tradizione locale.
Al momento non conosco l’origine
e la natura delle due emergenze; perciò mi riservo di esperire, al riguardo,
future ricerche e studi geologici.
Note ed abbreviazioni.
1. Su un cartello turistico presente nell’abitato di Carpasio è erroneamente indicato che su un gradino è incisa una freccia indicante esattamente il nord.
2. Tutte le coordinate riportate sono riferite alle Tavolette I.G.M.I. in scala 1:25.000, con dati europei 1940.
Ringraziamenti.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno prestato il loro aiuto nella ricerca. In particolare: Mario Codebò per i consigli datomi nella stesura del presente testo, Fabio Del Prete per l’elaborazione informatica delle immagini, Davide Gori per le consulenze geologiche, i proprietari del ristorante-albergo “La Lavinella” di Lavina e tutte le fonti orali locali.
Bibliografia.