POSTER
PRESENTATO AL I° CONVEGNO DELLA SOCIETA' ITALIANA DI ARCHEOASTRONOMIA
TENUTOSI A PADOVA IL 28-29/09/01.
Mario Codebò
Membro:
Archeoastronomia
Ligustica
Istituto
Internazionale di Studi Liguri I.I.S.L.;
Società
Astronomica Italiana S.A.It.
ARTICOLO
COMPLETO PUBBLICATO SUGLI ATTI
INDAGINE
ARCHEOASTRONOMICA PRELIMINARE SULLA CHIESA PALEOCRISTIANA DI S. PROCOLO
IN NATURNO (BZ).
1)
Introduzione
Il visitatore
della chiesetta di S. Procolo di Naturno rimane subito colpito dalla singolare
angolazione dell'altare rispetto all'unica navata e l'archeoastronomo non
può fare a meno di chiedersi se ciò sia dovuto alla ricerca
architettonica di qualche particolare allineamento.
Nel luglio
2000, avendola visitata mentre ero in vacanza a Naturno, grazie alla estrema
disponibilità del Sig. Heinrich Koch ed in seguito ad alcune Sue
preziose informazioni, ho potuto svolgere una piccola indagine preliminare,
i cui risultati sono qui di seguito riferiti.
2)
I dati storici ed archeologici
In questo sito
esisteva una casa romana edificata a lato della via Giulia Augusta che,
seguendo il corso dell'Adige, valicava il passo di Resia e conduceva alla
provincia della Rezia.
L'edificio
si incendiò poco dopo il 600 ed i suoi ruderi furono usati come
luogo di sepoltura, finché a metà del VII secolo vi fu eretta
sopra la chiesa di S. Procolo
(foto n. 1).
foto n.1
L'edificio
religioso primitivo era privo del campanile, aveva un abside quadrato,
la porta d'ingresso ed una finestrella aperte verso S ed una serie di affreschi
datati dal VII all'VIII secolo, che sono attualmente considerati i più
antichi dell'epoca carolingia nell'area europea di lingua tedesca (foto
n. 2: particolare).
foto n.2
(particolare)
L'architettura
(chiesa in pietra in sostituzione di quelle in legno) pare rispecchiare
quella tipica dei Baiuvari, possessori della Val Venosta dal 591.
Dal 650 al
720 vi furono sepolti i membri di una ignota famiglia nobile, proprietaria
del terreno.
Nella fase
della prima costruzione l'altare era esattamente ortogonale all'asse maggiore
dell'aula.
Nel periodo
gotico avvengono le maggiori modificazioni: viene murato l'ingresso a S
ed aperto quello attuale a W; viene costruita la volta a botte; vengono
dipinti nuovi affreschi; viene costruito il campanile, modificando l'abside;
viene ruotato l'altare nella sua posizione attuale; viene rialzato il pavimento
di circa cm. 20; viene aperta la tomba familiare dei signori di Annenberg;
viene aperta una finestra - oggi murata - nel muro S; la navata unica viene
rialzata.
Nel XV secolo
la chiesa viene nuovamente affrescata all'interno e all'esterno.
Nel XVII secolo
vengono sepolti nel terreno circostante le vittime della peste manzoniana.
Solo nel 1923-1924
gli antichi affreschi carolingi, protetti sotto quelli gotici, vengono
riportati alla luce,come sono oggi visibili.
3)
Gli orientamenti astronomici
L'indagine archeoastronomica
ha avuto necessariamente carattere preliminare, perché, essendo
in vacanza, non avevo con me l'ingombrante strumentazione (teodolite e/o
squadro sferico graduato), indispensabile per misurazioni rigorose,
ma solo una bussola prismatica Recta (a lettura diretta di 1° sessagesimale
e stima del ½°) ed un inclinometro Suunto a disco (a lettura
diretta di 1° sessagesimale e stima del ¼°).
Come è
noto, la bussola è soggetta a varie anomalie magnetiche, non sempre
quantificabili. Perciò, per avere la certezza della precisione delle
misure, occorre eseguirle con metodi astronomici, facendo uso del teodolite
o dello squadro sferico graduato (Romano 1991, pp. 23-29; 1992, pp. 54-57;
Codebò 1997, pp. 39-109).
La determinazione
delle coordinate geografiche del sito, indispensabili per i calcoli, è
stata semplice, essendo la chiesa indicata chiaramente sulla carta topografica
I.G.M. 1:100.000 foglio n. 10 Bolzano: lat. 46°39'55"N, long. 11°00'35"
E (dati 1940) o 11°00'37"E (dati 1950), q.m. 554 s.l.m.
Per ridurre
gli errori dovuti ad anomalie magnetiche, ho determinato sul campo la declinazione
magnetica locale (Maddalena 1988, pp. 87-88; Codebò 1996,
pp. 323-335), misurando l'azimut magnetico di tre punti, visibili dal campanile
della chiesa e riconoscibili sulla carta: il campanile di S. Zeno, castel
Taranto e castel Hochnaturns. La differenza tra gli azimut geografici,
misurati sulla carta, e quelli magnetici, misurati dal campanile, è
risultata 0°, concordemente a quanto si può stimare dalle Carte
Magnetiche d'Italia I.G.M. 1973 e 1985 ed alla deriva occidentale della
linea anàgona (Guarnieri Botti 1980).
Sono stati
misurati magneticamente i seguenti azimut:
a) asse maggiore
chiesa (ingresso-abside);
b) asse minore
chiesa (ortogonale al maggiore);
c) i quattro
assi della mensa dell'altare;
d) l'asse
della ipotizzata "fenestrella confessionis" sulla facciata esterna settentrionale.
Di ciascun
asse ho preso più misure e se ne ho calcolato media e deviazione
standard. Di ciascun azimut ho, infine, misurato con l'inclinometro le
altezze di orizzonte visibile hv. I risultati ottenuti sono stati i seguenti:
1) l'asse
minore della chiesa, con Amg 168°, è rivolto in direzione della
levata del sole negli ultimi giorni di dicembre, quando l'astro raggiunge
la declinazione attuale -23°25', corrispondente alla sua levata al
solstizio d'inverno (21/12) e al S. Natale (25/12): il primo sole sorgente
tra il M. Norder Berg ed il M. Hochwart, circa alle ore 09:24 con un'altezza
misurata hm 19,5°, illuminava l'interno della chiesa attraverso il
primitivo ingresso. Un'eventuale finestra, oggi scomparsa, sulla stessa
facciata accentuava il fenomeno. Attualmente la mensa dell'altare è
illuminata attraverso la finestra absidale, come conferma la testimonianza
oculare del Sig. Heinrich Koch. Nel VII secolo d. C., per effetto della
precessione planetaria, la declinazione, calcolata con la formula di Laskar
(Meeus 1998, pp. 147-148), era -23°39'. E’ ben noto che la memoria
del S. Natale fu collocata dal magistero ecclesiastico proprio in questa
data, antica festa pagana del "sol invictus", per dimostrare che il Cristo
era il "verum sol invictus" trionfante sul paganesimo;
2) l'asse
maggiore della chiesa, con Amg 78° ed hm 7°, punta in direzione
della levata del sole con decl. 12°54' il 18/08, festa dei SS. Martiri
dell'Illirico Floro, Lauro, Proculo e Massimo, martirizzati nel II secolo
(Bibliotheca Sanctorum). Nel VII secolo d. C. la declinazione era 13°07',
corrispondente alla stessa data;
3) l'asse
SE-NW dell'altare, con Amg 264° ed hm 8°, punta verso il tramonto
del sole quando la sua declinazione è 1°20', corrispondente
ai giorni 23-24/03 e 18/09. Nel VII secolo d. C., per effetto della variazione
d'obliquità dell'eclittica, tale declinazione era 1°33', corrispondente
ai giorni 23/03 e 18/09: nella prima si celebrava, secondo gli antichi
calendari veronesi, la “memoria” di S.Procolo, vescovo di Verona, che invece
era festeggiato il 09/12 nel Martyrologio Romano, come ancora oggi (Bibliotheca
Sanctorum). Dunque l'altare è stato orientato, nel basso medioevo,
in direzione del tramonto del sole nella ricorrenza "veronese" della memoria
del Santo Patrono della chiesa;
4) l'asse
NE dell'altare, con Amg 84° ed hm 9,5°, sottende la declinazione
10°48', corrispondente oggi ai giorni 17/04 e 24/04. Nel VII secolo
d. C. la declinazione era 11°01', corrispondente ai giorni 18/04 e
24/08.Nella prima data si celebrano alcuni Santi gaelici, mentre nella
seconda data si celebra S. Candido d’ Innichen (Bibliotheca Sanctorum);
5) gli altri
orientamenti - asse maggiore W della chiesa: Amg 258°, hm 5°, decl.
attuale -4°58', decl VII secolo d. C. -5°11'; asse minore N della
chiesa: Amg 348°, hm 28°; asse SE altare: Amg 175°, hm 19°,
decl. attuale -24°25', decl VII secolo d. C. -24°38'; asse NW altare:
Amg 355°, hm 29°, decl. attuale 71°27', decl VII secolo d.
C. 71°14' - non hanno alcun significato archeoastronomico. Il secondo
ed il quarto sono, addirittura, fuori dalle amplitudini ortiva ed occasa
sia del sole che della luna;
6) l'asse
della supposta "fenestrella confessionis", con Amg 354°-174°, sembra
puntare verso il lato SE dell'altare, esattamente dove sta il celebrante
rivolgendosi ai fedeli. Tuttavia queste misure sono affette da un'eccessiva
incertezza delle misure ( e.q.m. ±6,8°!) per poter avere un
minimo di affidabilità. Il suo Amg 354°, pur con hm 18°,
è al di fuori delle amplitudini ortiva ed occasa di sole e luna.
Conclusioni
Tre orientamenti
sono significativi e congruenti con i dati storico-archeologici della chiesa,
ed un quarto - quello verso la festa di S. Candido di Innichen - sembra
coerente con il suo contesto culturale.
La storia
delle fasi costruttive ed orientative sembra potersi plausibilmente ricostruire
nel modo seguente:
a) nel VII
secolo la chiesa fu edificata rivolgendo il primitivo ingresso verso il
punto del sorgere del sole al solstizio d'inverno ed al S. Natale ed il
primitivo abside verso quello nella ricorrenza di S. Proculo e compagni,
martiri dell'Illirico. Si può ipotizzare un errore d'identità
tra due omonimi, analogamente a quanto avvenne in Liguria con S. Eugenio
(Bonòra, Calzolari, Codebò, De Santis 1998, pp. 285-292);
b) rilevato
successivamente l'errore, nell'impossibilità di orientare l'intero
edificio ci si accontentò di ruotare almeno l'altare verso la "memoria"
liturgica del S. Procolo veronese. Ma, come i calcoli hanno dimostrato,
orientarlo verso il punto del sorgere del sole al 23/03 avrebbe comportato
rivolgere ai fedeli praticamente uno spigolo, mentre il celebrante avrebbe
guardato pressappoco nella direzione dove oggi si trova il banco del custode
(fig. n. 2). Orientando invece l'altare verso il punto del tramonto del
sole al 23/03, l'angolazione della sacra mensa era assai minore (6°
contro i 16° del punto del sorgere), ottenendo che il celebrante fosse
praticamente rivolto verso i fedeli (fig. n. 1). Questa soluzione ha costituito
un accettabile compromesso tra le due esigenze.
Appendice
Nel corso della
campagna estiva 2000, ho misurato, con le stesse procedure, anche
altre chiese, delle quali dò qui un cenno.
I tre edifici
ecclesiastici romanici di Malles (S. Benedetto, S. Martino ed il campanile
di S. Giovanni) sono orientati magneticamente sul preciso asse equinoziale
90°-180°. Poiché in Malles l'azimut del sole al suo sorgere
agli equinozi è maggiore di 90° a causa dell'altezza dell'orizzonte
visibile, se tali orientamenti fossero confermati da misure astronomiche
dovremmo obbligatoriamente concludere che i costruttori utilizzarono strumenti
astronomici, anche semplici, quale il cerchio indiano od il moto di una
stella circumpolare (Romano 1992, pp. 37-39, 186-189) anziché la
semplice osservazione visuale all'alba.
La parrocchia
di Vipiteno N.S. della Palude (lat. 46°53’25”N; long. 11°25’56”E;
q.m. 945 s.l.m.), con un asse-bussola di 247°-67° ed hm 9,5°
verso est, sottendeva, in questa direzione, le declinazioni 21°45’35”
nel XV secolo e 21°47’08” nel XIII, cui corrispondono, per entrambe,
il sorgere del sole sull’orizzonte apparente il 30/05 ed il 13/07.
S. Zeno (lat.
46°52’48”N; long. 11°26’34”E; q.m. 977 s.l.m.) presso Castel Tasso,
con asse-bussola 256,5°-76,5° ed hm, rispettivamente, 16° e
12,5°, nel VII secolo e nelle due direzioni sottendeva rispettivamente
le declinazioni 2°17’12” e 17°50’41”. La prima corrisponde al tramonto
del sole il 26/03 ed il 16/09; la seconda al sorgere dell’astro il 10/05
ed il 01/08.
Allo stato
attuale del presente studio, queste due ultime chiese non risultano possedere
alcun orientamento archeoastronomicamente significativo. Ma, per valutazioni
corrette, oltre alle misure prese astronomicamente anziché magneticamente,
sono indispensabili dati dettagliati sulla loro storia architettonica e
liturgica.
Ringraziamenti
Ringrazio tutti
coloro che hanno contribuito, in qualunque modo, alla stesura di questo
lavoro, ed in particolare: il Sig. Heinrich Koch, senza il cui aiuto non
mi sarebbe stato possibile effettuare lo studio; il Sig. Gianni Bodini,
cui devo la pubblicazione del testo in tedesco sulla rivista Arunda; la
Prof.ssa Stefania Della Scala cui devo la traduzione in lingua tedesca,
riveduta dalla redazione di Arunda.
Bibliografia
Bibliotheca
Sanctorum. Città Nuova editrice, Roma.
Bonòra
V., Calzolari E., Codebò M., De Santis H. (1998). Gli orientamenti
delle chiese del Caprione (SP) e dell’isola di Bergeggi (SV). In: Atti
del XVIII Congresso Nazionale di Storia della Fisica e dell’Astronomia.
Codebò
Mario (1997). Problemi generali dell’indagine archeoastronomica. In: Atti
del I seminario A.L.S.S.A. di archeoastronomia, O.A.G.-U.P.S-, Genova..
Codebò
Mario (1996). Uso della bussola in archeoastronomia. In: Atti del XVI Congresso
Nazionale di Storia della Fisica e dell’Astronomia.
Guarnieri
Botti Luigi (1980). Elementi di magnetismo generale e geomagnetismo. Istituto
Idrografico della Marina, Genova.
Maddalena
Enrico (1988). Orienteering. Hoepli, Milano.
Meeus Jean
(1998). Astronomical algorithms. Willmann-Bell Inc., Richmond, Virginia,
U.S.A.
Northdurfter
Hans (1999). S. Procolo di Naturno. Tappeiner editore, Lana (BZ).
Romano Giuliano
(1991). Orientamenti magnetici ed astronomici nelle mappe archeologiche.
In: Atti del Colloquio Internazionale Archeologia ed Astronomia,
Rivista di
Archeologia, supplemento n. 9, Giorgio Bretschneider editore, Roma.
Romano Giuliano
(1992). Archeoastronomia italiana. CLEUP, Padova.
Testo, disegni e foto di Mario Codebò.
- pagina
iniziale -