ARCHEOASTRONOMIA LIGUSTICA
ORIENTAMENTO ASTRONOMICO DI TOMBE E TEMPLI
PREISTORICI NEL MEDITERRANEO
(presentazione
del libro “Stele e Stelle” di Michael Hoskin)
Pubblicato in: Atti
del IX Seminario A.L.S.S.A. di Archeoastronomia,
Genova 31 marzo 2007, pp. 70-71.
Mario Codebò
Con la pubblicazione di questo libro di Michael
Hoskin, uno dei più esperti archeoastronomi d’Europa,
si è inteso offrire ai lettori italiani, ed in particolare agli archeologi, uno
strumento di studio e conoscenza dell’archeoastronomia professionale della
Preistoria – o Paleoastronomia – dell’area
mediterranea. Fino ad oggi, infatti, erano disponibili solo testi approfonditi
ma generalmente limitati dell’area nord-atlantica, come gli ormai storici
volumi scritti quarant’anni or sono da Alexander Thom, vero e proprio
rifondatore della Archeoastronomia del XX secolo, là dove sir
Norman J. Lockyer ne fu il primo
fondatore nel XIX secolo.
Scriveva O. Neugebauer nell’introduzione
alla versione italiana del suo libro Le scienze esatte nell’antichità,
edita da Feltrinelli nel 1974: “E mi affretto ad
aggiungere che la storia della origine dell’astronomia è uno dei capitoli più
frammentari della storia della scienza”. Ebbene: è esattamente il compito
dell’archeoastronomia preistorica o Paleoastronomia
cercare, studiare e mettere in evidenza queste origini che oggi sappiamo
risalire almeno fino al Neolitico, quando solstizi, equinozi e lunistizi erano già osservati e misurati ed hanno
costituito la base dei calendari già in vigore presso le popolazioni europee
della prima Età del Ferro.
Certamente la maggior parte degli
strumenti usati da questi nostri lontani antenati è andata persa a causa della
sua natura deperibile – per esempio i pali di legno della I fase di utilizzo,
3100 a.C., della necropoli eneolitica
di St. Martin de Corléans
ad Aosta – ma ciò che è stato costruito in pietra – dolmen, menhir, cromlech, ecc. – ed è giunto fino ai giorni nostri può
ancora parlarci se appropriatamente indagato. Dico appropriatamente perché
forse nessuna disciplina come l’Archeoastronomia è stata così devastata da
approcci fantasiosi e romanzeschi che l’hanno squalificata e ne hanno minato la
credibilità come scienza. Perciò, oltre a quello dell’indagine, è un compito
degli archeoastronomi anche riqualificarla e farla
accettare come indispensabile ausilio dell’archeologia – benché essa possa,
sotto altri profili, essere una scienza a sé – in assenza della quale quest’ultima rischia di perdere per sempre una massa di
dati preziosi per la ricostruzione delle culture del nostro passato remoto.
L’allineamento
astronomico è, infatti, un vero e proprio reperto di cultura materiale che,
al pari per esempio delle sepolture, ci apre uno dei pochi spiragli sugli
aspetti non materiali di società prive del mezzo della trasmissione scritta:
perdere questo reperto equivale a scavare senza metodologie stratigrafiche! Di
ciò devono rendersi conto gli archeologi quando rinunciano ad orientare le
piante di scavo con metodi astronomici, vanificando così per sempre la
possibilità di recuperare potenziali allineamenti nelle strutture indagate.
La
traduzione del libro di Michael Hoskin si muove
proprio in questa direzione: avvicinare gli archeologi italiani a questa
disciplina, mostrarne loro l’importanza, la validità e la scientificità, fino a
farla auspicabilmente diventare prassi comune del
loro lavoro.
Titolo originale dell’opera:
Tombs, Temples and their
Orientations – A New Perspective on Mediterranean Prehistory 2001, Ocarina Books Ltd. – 27 Central
Avenue, Bognor Regis, W Sussex PO21 5HT, United Kingdom. www.ocarinabooks.com
Edizione italiana:
Stele e Stelle – Orientamento astronomico di
tombe e templi preistorici del Mediterraneo, 2006, Ananke S.r.l.
– via Lodi 27/C, 10152 Torino, Italia.
www.ananke-edizioni.com
A cura di Mario Codebò.
Traduzione dall’inglese di Luigi Felolo
e Alberto Sorassi.
Contenente una appendice sulla situazione archeoastronomica italiana
realizzata da M. Codebò.