E già dagli anni ‘80 che alcuni ricercatori risiedenti in diverse
località della Liguria hanno incominciato, indipendentemente e all’insaputa
l’uno dall’altro, le loro prime ricerche archeoastronomiche. In ordine
alfabetico queste località sono: Finale, Genova, La Spezia.
Il ricercatore di Finale è Mario Monaco, segretario del Gruppo
Astrofili Savonesi, che, all’interno di questa associazione, ha esteso
gli interessi all’ archeoastronomia operando nel territorio finalese, notoriamente
ricco di emergenze archeologiche, con l’aiuto dei coniugi Vittorio e Adriana
Bonora, di Noli [L3739].
A Genova, Mario Codebò ha iniziato la ricerca archeoastronomica
nel 1986 da solo, incontrando poi, negli anni successivi gli altri ricercatori
liguri, a cominciare dall’altro genovese; svolge, in particolare, un’opera
di ricerca e subordinatamente di divulgazione della disciplina, operando
in tutta la regione (L1419]. Nel capoluogo è attivo anche Luigi
Felolo che, pratico di, osservazione del territorio e di orientamento
per una pluridecennale esperienza alpinistica, ha rivolto queste conoscenze
all'esame di incisioni rupestri è costruzioni megalitiche con l'aiuto,
agli inizi, delle pubblicazioni centroeuropee e britanniche specialistiche
della materia e non tradotte in Italia [L20-32].
A La Spezia si sono formati vari ricercatori. Sergio Berti, un ingegnere
elettronico membro dell'Associazione Astrofili Spezzini, opera in Val di
Vara e nelle Cinque Terre [L24]. Enrico Calzolai, un insegnante che si
definisce “semiologo d'ambiente” ed è un fermo sostenitore della
necessità di. interpretare la testimonianza archeologica da un punto
di vista globale, inserisce nella ricerca prospettive basilari come la
toponomastica [L513]. Paolo De Nevi, artista, editore, scrittore, cultore
della Val di Vara e conoscitore della realtà geologica, archeologica,
storica e toponomastica della Liguria, è dal 1995 editore di Astronomica,
la rivista quadrimestrale fondata nel 1992 dall’Associazione Astrofili
Spezzini. Pier Giuseppe Lovotti, ingegnere elettronico e gnomonista, ha
esteso nel 1995 al megalitismo il suo metodo dei “valori autoconsistenti”
suggerendo un'alternativa all'uso del teodolite (L2, L34]. Mirco Manuguerra,
presidente dell'Associazione Astrofili Spezzini e redattore di Astronomica,
si occupa di filosofia della scienza e opera nelle Cinque Terre [L36-37].
In questi primi anni'90, i ricercatori si cono incontrati in varie occasioni,
portando ognuno il contributo delle proprie pubblicazioni.
L'occasione che ha prodotto l’incontro dei ricercatori del Ponente
e di Genova con quelli del Levante è stata la presentazione di un
libro di Calzolari, a La Spezia, nel novembre 1994. Nello stesso mese si
svolse a Roma, presso l'Accademia Nazionale dei Lincei, il terzo Congresso
Italiano di Archeoastronomia, a partecipazione internazionale, che ha promosso
questa nuova disciplina a scienza ufficiale.
Nel giugno 1994 il prof. Giuliano Romano dell'Università di
Padova, coadiuvato da Ettore Bianchi, Codebò, Felolo, Monaco e con
il contributo di Mario Fenoglio, ha eseguito il primo rilievo con metodi
astronomici di sei strutture liguri a tipologia megalitica di possibile
interesse archeoastronomico, scelte fra le altre. I risultati saranno prossimamente
pubblicati.
L'incontro di La Spezia ha unificato le iniziative ed è stato seguito dai Seminari Liguri di Archeoastronomia.
1° Tenuto nella sede del C.A.I. di Genova Bolzaneto il 4 febbraio 1995.
2° Tenuto a Pieve di Zignago (La Spezia) il 18 marzo 1995, in locali messi a disposizione dal Comune di Zignago.
3° Tenuto a Genova Sestri premo L'Università Popolare Sestrese il 16 dicembre 1995.
4° Tenuto nella stessa sede il 3 giugno 1996; entrambi sono stati organizzati in collaborazione con l’Osservatorio Astronomico di Genova.
A seguito di questi seminari si è deciso di impostare un programma
organico di ricerca archeoastronomica sul nostro territorio costituendo
allo scopo una specifica Società Archeoastronomica Ligure, tenendo
altri seminari regionali, coinvolgendo per quanto possibile altre entità
operative territoriali e pubblicando i risultati delle ricerche, oltre
che su altre testate, su Astronomica, che diventerà l’organo ufficiale
della Società. Oggetto della rivista sono tutte le discipline inerenti,
direttamente o indirettamente, al fatto astronomico; in edicola in tutto
il territorio della Lunigiana storica, si propone oggi come una pubblicazione
sempre più aperta ai ricercatori sparsi in tutta la regione.
La società Archeoastronomica Ligure avrà circa una trentina
di soci fondatori ed il proposito di svolgere, promuovere e pubblicizzare
la ricerca archeoastronomica nella nostra regione, nel rispetto delle disposizioni
di legge sulla tutela dei beni archeologici, e di collaborare con tutte
le entità interessate a questa disciplina esistenti in Liguria o
al suo esterno.
*Testo di Mario Codebò.
Bibliografia generale .
[1] AA.VV., “primo seminario sulle ricerche archeoastronomiche in Italia
Brugine (PD), 6 marzo 1985”, Giornale di Astronomia, 12 (1986), nn. 3,4;
13 (1987), nn. 1, 2, 3.
[2] AA.VV., “Colloquio Internazionale: Archeologia ed Astronomia–Venezia, 36 maggio 1989”, Rivista di archeologia, Suppl. n. 9 (Roma, 1991).
[3] G. Cossard, “Le pietre e il cielo” (Cernobbio Como,VECO, 1993).
[4] E. Proverbio, “Archeoastronomia” (Milano, TETI, 1989).
[5] G. Romano, “Archeoastronomia italiana” (Padova, CLEUP, 1992).
[6] F. Zagar, “Astronomia sferica e teorica” (Bologna, Zanichelli 1988).
Bibliografia Ligure.
[L1] R. Balestrieri, “Un metodo per l'archeoastronomia in Liguria”
[contributo al seminario di Pieve di Zignago – 18/3/1995], Bollettino dell'Osservatorio
Astronomico di Genova, 24 (1994/1995), n. 67.
[L2] S. Berti, P.G. Lovotti, “Il sito archeoastronomico di Monte Dragnone nella Lunigiana storica” Astronomica, 3 (1994), n. 8.
[L3] S. Berti, “Ulteriori contributi alle ricerche archeoastronomiche sul sito megalitico di Tramonti”, Astronomica, 4 (1995), n. 10.
[L4] S. Berti. “Osservatorio megalitico del Dragnone: ulteriori conferme degli allineamenti astronomici”, Astronomica, 4 (1995), n. 11.
[L5] E. Calzolari, “Raccolta di toponimi del territorio di Lerici”, Collana “Quaderni del territorio”, tomo III (Lerici La Spezia, Associazione di Pubblica Assistenza, 1990).
[L6] E. Calzolari, “Alla ricerca delle radici della Lunigiana storica attraverso le Tavole di Gubbio” [videocassetta didattica] (Lerici - La Spezia, Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione “G. Casini”, 1992).
[L7] E. Calzolari, “La comunità di Fabiano: segni riti e miti di Indoeuropei celti ed Ariani sulle alture del golfo di La Spezia” (La Spezia, Luna Editore, 1994).
[L8] E. Calzolari, “Lunigiana, Cinque Terre: gastronomia et archeoastronomie à l'aube de l'Europe”, Revue trimestrelle Exchange, marzomaggio 1994 (Bruxelles, Chambre de Commerce BelgoItalienne).
[L9] E. Calzolari, “Meridiane preistoriche nelle Cinque Terre?” Bollettino dell'Osservatorio Astronomico di Genova, 23 (1994), n. 65.
[L10] E. Calzolari, “Gulf of the poets: the magic of Caprione”, (Genova, Coedital, 1995).
[L11] E. Calzolari, “Archeologia, un anno ricco di scoperte. Dalle pietretrono ai percorsi per la purificazione. Tante testimonianze sacrali all'insegna dell'astronomia”, La Nazione (Firenze, 3/1/1995).
[L12] E. Calzolari, “Il castello di Coderone. Protegge il valico tra Golfo e Cinque Terre", La Nazione, (Firenze, 2/2/1995).
[L13] E. Calzolari, “Tocca quella pietra e la fatica passa”, La Nazione (Firenze 24/9/1995).
[L14] M. Codebò, “I menhir di Torre Bastìa”, Notiziario C.A.I. Sez. Ligure Sottosez. Bolzaneto, n.11 (gennaio 1993).
[L15] M. Codebò, “Le cime, i profili, le ombre dei monti: calendari preistorici”, C.A.I. Rivista della Sez. Ligure, n. 2 (ottobre 1994).
[L16] M. Codebò, “I primi passi di un archeoastronomo”, Bollettino dell'osservatorio Astronomico di Genova, 24 (1994/95), n. 66.
[L17] M. Codebò, “Le strutture a 'dolmen' del Finalese (SV)”, Astronomica, 4, (1995). n.13.
[L18] M. Codebò, “Approfondiamo sull'archeoastronomia”, Archeologia, n. 56 (maggio giugno 1995).
[L19] M. Codebò, “Archaeoastronomical hypotheses about some Ligurian engravings”, in Atti del News95 International Rock Art Congress – Torino 30/8 - 6/9/1995, 1999.
[L20] L. Felolo, “I menhir delle Cinque Terre”, La Casana, n.1 (1988).
[L21] L. Felolo, “Una stele megalitica nel Queyras: la "Pierre fiche"”,
Notiziario C.A.I.- U.L.E.,
n.1 (1990).
[L22] L. Felolo, “Pietre”, Notiziario C.A.I. U.L.E., n. 4 (1990).
[L23] L. Felolo, “Non solo Monte Bégo”, R nì d'aigura, n.13 (1990).
[L24] L. Felolo, “Studi archeoastronomici all'estero ed in Italia” R nì d'aigura, n.14(1990).
[L25] L. Felolo, “Archeoastronomia: le streghe di Triora vestali del Sole? (parte1°)”, R nì d'aigura, n.15 (1991).
[L26] L. Felolo, “Archeoastronomia: le streghe di Triora vestali del Sole? (parte 2°)”, R nì d'aigura, n.16 (1991).
[L27] L. Felolo, “Archeoastronomia: le streghe di Triora vestali del Sole? (parte 3°)” R nì d'aigura, n.17 (1992).
[L28] L. Felolo, “Le montagne calendario”, La Rivista del Club Alpino Italiano, n. 1 (1993).
[L29] L. Felolo, “Messaggi di pietra”, Coumboscuro, marzoaprile 1993.
[L30] L. Felolo, “Un calendario di pietra sui monti di Voltri”, Notiziario C.A.I.- U.L.E., n.3 (1994).
[L31] L. Felolo, “Le religioni delle antiche pietre”, R nì d'aigura n.22 (1994).
[L32] L. Felolo, “La bercho, lou diau e lou solei”, Coumboscuro n.273 (1994).
[L33] R. Formentini, “Civiltà megalitica nel golfo di La Spezia”, Giornale storico della Lunigiana N.S. (19501954), n.1.
[L34] P.G. Lovotti, “Applicazioni archeoastronomiche del metodo dei valori autoconsistenti, Astronomica, 4 (1995). n.10.
[L35] M. Manuguerra, “Il menhir di Tramonti nel solstizio d’inverno”, La Spezia Oggi [rivista camerale], 15 (1987), n.2.
[L36] M. Manuguerra, “Sulla possibile natura archeoastronomica del sito megalitico di Tramonti”, Astronomica, 3 (1994), n.9.
[L37] M. Monaco, “Camporotondo: ipotesi per uno studio, conferenza del 24/3/1994 nella sede del Gruppo Astrofili Savonesi., Notizie di “Cielossevare” (1994), n.51.
[L38] M. Monaco, “Archeoastronomia locale”, Notizie di “Cielosservare”, (1994), n.52.
[L39] M. Monaco, “Esplorazione al cromlech di Camporotondo”, Notizie
di “Cielosservare” (1994), n.54.