1) Introduzione
Il visitatore della chiesetta di S. Procolo di Naturno rimane subito
colpito dalla singolare angolazione dell'altare rispetto all'unica navata
e l'archeoastronomo non può fare a meno di chiedersi se ciò
sia dovuto alla ricerca architettonica di qualche particolare allineamento.
Nel luglio 2000 - avendola visitata, mentre ero in vacanza, grazie
alla estrema disponibilità del Sig. Heinrich Koch ed in seguito
ad alcune Sue preziose informazioni - ho potuto svolgere una piccola indagine
preliminare, i cui risultati sono qui di seguito riferiti.
2) I dati storici ed archeologici
In questo sito esisteva una casa romana edificata a lato della via
Claudia Augusta che, seguendo il corso dell'Adige, valicava il passo di
Resia e conduceva alla provincia della Rezia. L'edificio s’incendiò
poco dopo il 600 ed i suoi ruderi furono usati come luogo di sepoltura,
finché a metà del VII secolo vi fu eretta sopra la chiesa
di S. Procolo (foto n. 1).
3) Gli orientamenti astronomici
L'indagine archeoastronomica ha avuto necessariamente carattere preliminare,
perché, essendo in vacanza, non avevo con me l'ingombrante strumentazione
(teodolite e/o squadro sferico graduato), indispensabile per misurazioni
rigorose, ma solo una bussola prismatica Recta (a lettura diretta di 1°
sessagesimale e stima del ½°) ed un inclinometro Suunto a disco
(a lettura diretta di 1° sessagesimale e stima del ¼°).
Come è noto, la bussola è soggetta a varie anomalie magnetiche,
non sempre quantificabili. Perciò, per avere la certezza della precisione
delle misure, occorre eseguirle con metodi astronomici, facendo uso del
teodolite o dello squadro sferico graduato (Romano 1991, pp. 23-29; 1992,
pp. 54-57; Codebò 1997, pp. 39-109).
La determinazione delle indispensabili coordinate geografiche del sito
è stata semplice, essendo la chiesa chiaramente indicata sulla carta
topografica I.G.M. 1:100.000 foglio n. 10 Bolzano: (1) lat. 46°39'55"N,
long. 11°00'35" E (dati 1940) o 11°00'37"E (dati 1950), q.m. 554
s.l.m.
Per ridurre gli errori dovuti ad anomalie magnetiche, ho determinato
sul campo la declinazione magnetica locale (Maddalena 1988, pp. 87-88;
Codebò 1996, pp. 323-335), misurando l'azimut magnetico di tre punti
visibili dal campanile della chiesa e riconoscibili sulla carta: il campanile
di S. Zeno, castel Taranto e castel Hochnaturns. La differenza tra gli
azimut geografici, misurati sulla carta, e quelli magnetici, misurati dal
campanile, è risultata 0°, concordemente a quanto si può
stimare dalle Carte Magnetiche d'Italia I.G.M. 1973 e 1985 ed alla deriva
occidentale della linea anàgona (Guarnieri Botti 1980).
Sono stati misurati magneticamente i seguenti azimut:
a) asse maggiore chiesa (ingresso-abside);
b) asse minore chiesa (ortogonale al maggiore);
c) i due assi della mensa dell'altare;
d) l'asse dell’ipotizzata "fenestrella confessionis" sulla facciata
esterna settentrionale.
Di ciascun asse o lato ho preso più misure e ne ho calcolato
media e deviazione standard. Di ciascun azimut ho, infine, misurato con
l'inclinometro le altezze di orizzonte visibile hv. I risultati ottenuti
sono stati i seguenti:
1) l'asse minore della chiesa, con Amg 168°, è rivolto in
direzione della levata del sole negli ultimi giorni di dicembre, quando
l'astro raggiunge la declinazione attuale -23°25', corrispondente alla
sua levata al solstizio d'inverno (21/12) e al S. Natale (25/12): il primo
sole sorgente tra il M. Norder Berg ed il M. Hochwart, circa alle ore 09:24
con un'altezza misurata hm 19,5°, illuminava l'interno della chiesa
attraverso il primitivo ingresso. Una primitiva finestrella, oggi scomparsa,
sulla stessa facciata accentuava il fenomeno. Attualmente la mensa dell'altare
è illuminata attraverso la tarda e più ampia finestra absidale,
come conferma la testimonianza oculare del Sig. Heinrich Koch. Nel VII
secolo d.C., per effetto della precessione planetaria, la declinazione,
calcolata con la formula di Laskar (Meeus 1998, pp. 147-148), era -23°39'
(2). E’ ben noto che la memoria del S. Natale fu collocata dal magistero
ecclesiastico proprio in questa data, antica festa pagana del "sol invictus",
per dimostrare che il Cristo era il "verus sol invictus" trionfante sul
paganesimo;
2) l'asse maggiore della chiesa, con Amg 78° ed hm 7°, punta
in direzione della levata del sole con decl. 12°54' il 18/08, festa
dei SS. Martiri dell'Illirico Floro, Lauro, Proculo e Massimo, martirizzati
nel II secolo (Bibliotheca Sanctorum). Nel VII secolo d. C. la declinazione
era 13°07', corrispondente alla stessa data;
3) l'asse SE-NW dell'altare, con Amg 264° ed hm 8°, punta verso
il tramonto del sole quando la sua declinazione è 1°20', corrispondente
ai giorni 23-24/03 e 18/09. Nel VII secolo d.C., per effetto della variazione
d'obliquità dell'eclittica, tale declinazione era 1°33', corrispondente
ai giorni 23/03 e 18/09: nella prima si celebrava, secondo gli antichi
calendari veronesi, la “memoria” di S. Procolo, vescovo di Verona, che
invece era festeggiato, come ancora oggi, il 09/12 nel Martyrologio Romano
(Bibliotheca Sanctorum). Dunque l'altare è stato orientato, nel
basso medioevo, in direzione del tramonto del sole nella ricorrenza "veronese"
della memoria del Santo Patrono della chiesa;
4) l'asse NE dell'altare, con Amg 84° ed hm 9,5°, sottende
la declinazione 10°48', corrispondente oggi ai giorni 17/04 e 24/08.
Nel VII secolo d. C. la declinazione era 11°01', corrispondente ai
giorni 18/04 e 24/08.Nella prima data si celebrano alcuni Santi gaelici,
mentre nella seconda data si celebra S. Candido d’Innichen (Bibliotheca
Sanctorum);
5) gli altri orientamenti - asse maggiore W della chiesa: Amg 258°,
hm 5°, decl. attuale -4°58', decl VII secolo d. C. -5°11';
asse minore N della chiesa: Amg 348°, hm 28°; asse SE altare: Amg
175°, hm 19°, decl. attuale -24°25', decl VII secolo d. C.
-24°38'; asse NW altare: Amg 355°, hm 29°, decl. attuale 71°27',
decl VII secolo d. C. 71°14' - non hanno alcun significato archeoastronomico.
Il secondo ed il quarto sono, addirittura, fuori dalle amplitudini ortiva
ed occasa sia del sole che della luna;
6) l'asse della supposta "fenestrella confessionis", con Amg 354°-174°,
sembra puntare verso il lato SE dell'altare, esattamente dove sta il celebrante
rivolgendosi ai fedeli. Tuttavia queste misure sono affette da un'eccessiva
incertezza delle misure (e.q.m. ±6,8°!) per poter avere un minimo
di affidabilità. Il suo Amg 354°, pur con hm 18°, è
al di fuori delle amplitudini ortiva ed occasa di sole e luna.
Conclusioni
Tre orientamenti (assi S ed E della chiesa ed asse NW dell'altare)
sono significativi e congruenti con i dati storico-archeologici della chiesa,
ed un quarto - quello verso la festa di S. Candido d'Innichen - sembra
coerente con il suo contesto culturale.
La storia delle fasi costruttive ed orientative sembra potersi plausibilmente
ricostruire nel modo seguente:
a) nel VII secolo la chiesa fu edificata rivolgendo il primitivo ingresso
verso il punto del sorgere del sole al solstizio d'inverno ed al S. Natale
ed il primitivo abside verso quello nella ricorrenza di S. Proculo e compagni,
martiri dell'Illirico, confondendo quest’ultimo con il vescovo di Verona:
si può, cioè, ipotizzare un errore d'identità tra
due omonimi, analogamente a quanto avvenne in Liguria con S. Eugenio (Bonòra,
Calzolari, Codebò, De Santis 1998, pp. 285-292);
b) rilevato successivamente l'errore, nell'impossibilità di
orientare l'intero edificio, ci si accontentò di ruotare almeno
l'altare verso la "memoria" liturgica del S. Procolo veronese. Ma, come
i calcoli hanno dimostrato, orientarlo verso il punto del sorgere del sole
al 23/03 avrebbe comportato rivolgere ai fedeli praticamente un angolo,
mentre il celebrante avrebbe guardato pressappoco nella direzione dove
oggi si trova il banco del custode (fig. n. 2). Orientando invece l'altare
verso il punto del tramonto del sole al 23/03, l'angolazione della sacra
mensa era assai minore (6° contro i 16° del punto del sorgere),
ottenendo che il celebrante fosse praticamente rivolto verso i fedeli (fig.
n. 1). Questa soluzione sembra, quindi, avere costituito un accettabile
compromesso tra le due esigenze.
Eventuali perplessità su orientamenti senza visibilità
all'esterno mi paiono facilmente superabili considerando che:
a) l'allineamento dell'altare è chiaramente successivo all'edificio
e risulta comunque la correzione migliore possibile di un probabile precedente
errore di identificazione, in assenza del quale sembrerebbe lecito aspettarsi
l'orientamento di tutta la chiesa verso il sorgere visibile del sole nella
ricorrenza di S. Procolo di Verona ed un altare ortogonale a tale asse;
b) questi orientamenti hanno funzione rituale e non strumentale, donde
la non necessarietà di linee di visibilità esterna;
c) al di fuori dell'ipotesi sopra esposta, appare difficile spiegare
la rotazione - specialmente successiva - dell'altare rispetto all'asse
dell'edificio;
d) è estremamente bassa la probabilità che per puro caso
siano stati azzeccati due orientamenti coerenti con la liturgia propria
della chiesa;
e) tecnicamente, allineare l'altare (interno) con punti di orizzonte
(esterni) in assenza di visibilità non è difficile: basta
misurare esternamente l'angolo tra essi e l'asse della chiesa e riportarlo
all'interno tra l'altare e lo stesso asse.
Appendice
Nel corso della campagna estiva 2000, ho misurato, con le stesse procedure,
anche altre chiese, delle quali do qui un cenno.
I tre edifici ecclesiastici romanici di Malles (S. Benedetto, S. Martino
ed il campanile di S. Giovanni) sono orientati magneticamente sul preciso
asse equinoziale 90°-180°. Poiché in Malles l'azimut del
sole al suo sorgere agli equinozi è maggiore di 90° a causa
dell'altezza dell'orizzonte visibile, se tali orientamenti fossero confermati
da misure astronomiche dovremmo obbligatoriamente concludere che i costruttori
utilizzarono strumenti astronomici, anche semplici, quale il cerchio indiano
od il moto di una stella circumpolare (Romano 1992, pp. 37-39, 186-189)
anziché la semplice osservazione visuale all'alba.
N.S. della Palude, parrocchia di Vipiteno (lat. 46°53’25”N; long.
11°25’56”E; q.m. 945 s.l.m.), con un asse-bussola di 247°-67°
ed hm 9,5° sottendeva verso est le declinazioni 21°45’35” nel XV
secolo e 21°47’08” nel XIII, cui corrispondono, per entrambe, il sorgere
del sole sull’orizzonte apparente il 30/05 ed il 13/07.
S. Zeno (lat. 46°52’48”N; long. 11°26’34”E; q.m. 977 s.l.m.)
presso Castel Tasso, con asse-bussola 256,5°-76,5° ed hm, rispettivamente,
16° e 12,5°, nel VII secolo e nelle due direzioni sottendeva rispettivamente
le declinazioni 2°17’12” e 17°50’41”. La prima corrisponde al tramonto
del sole il 26/03 ed il 16/09; la seconda al sorgere dell’astro il 10/05
ed il 01/08.
Allo stato attuale del presente studio, queste due ultime chiese non
risultano possedere alcun orientamento archeoastronomicamente significativo.
Ma, per valutazioni corrette, oltre alle misure prese astronomicamente
anziché magneticamente, sono indispensabili dati dettagliati sulla
loro storia architettonica e liturgica.
Ringraziamenti
Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito, in qualunque modo, alla
stesura di questo lavoro, ed in particolare: il Sig. Heinrich Koch di Naturno,
autore delle fotografie qui riprodotte per Sua gentile concessione e senza
il cui aiuto non mi sarebbe stato possibile effettuare lo studio; il Sig.
Gianni Bodini di Silandro, cui devo la pubblicazione del testo in tedesco
sulla rivista Arunda; la Prof.ssa Stefania Della Scala di Genova, cui devo
la traduzione in lingua tedesca, riveduta dalla redazione di Arunda; Henry
De Santis per il supporto informatico fornitomi.
Note
1) Abbreviazioni usate nel testo:
lat. : latitudine
long. : longitudine (da Greenwich)
q.m….s.m. : quota sul livello del mare
hv: altezza vera
hm: altezza misurata o osservata (in questo
studio: con l'inclinometro)
Amg: azimut magnetico
decl.: declinazione di un astro
e.q.m. errore quadratico medio o deviazione
standard
2) La differenza tra gli azimut solari odierni e quelli delle epoche
delle fasi costruttive dell'edificio non supera i 15': troppo pochi per
potere essere strumentalmente rilevati con la bussola prismatica da me
usata.
E’ possibile che, anche usando il teodolite, le condizioni architettoniche
relativamente rozze dell'edificio impediscano l'apprezzamento di variazioni
così piccole.
Un caso analogo mi si è già presentato nel rilievo della
chiesa di S. Michele di Noli (Bonòra, Codebò, De Santis,
Marano Bonòra 2000, pp. 171-177), in cui la declinazione +22,8°
sottesa dall'azimut misurato corrisponde al 09/06, mentre l'antica ricorrenza
del S. Patrono ricorre il 08/06, con decl. solare +22,9°
nel secolo XI: la differenza di un solo giorno, corrispondente ad una differenza
di soli 0,1° di declinazione, appare più imputabile alle incertezze
di misura dell'edificio diruto che ad una mancanza di intenzionalità
degli antichi costruttori.
Come è stato abbondantemente discusso a Genova nel pre-convegno
"Archeoastronomia: un dibattito tra archeologi ed astronomi alla ricerca
di un metodo comune", organizzato dall’Istituto Internazionale di Studi
Liguri Sez. di Genova nei giorni 08-09/02/2002, le misure ottenibili, pur
condotte con metodologia rigorosa e stima dell'errore, sono condizionate
dall’accuratezza costruttiva ed architettonica originariamente adottata
e dallo stato di conservazione del monumento (Atti in corso di stampa).
Bibliografia
Bibliotheca Sanctorum. Città Nuova editrice, Roma.
Bonòra V., Calzolari E., Codebò M., De Santis H. (1998).
Gli orientamenti delle chiese del Caprione
(SP) e dell’isola di Bergeggi (SV). In: Atti del XVIII Congresso Nazionale
di Storia della Fisica e dell’Astronomia, Milano.
Bonòra V., Codebò M., De Santis H., Bonòra Marano
A. (2000). Gli orientamenti astronomici delle chiese
di S. Michele e S. Lazzaro a Noli (SV). In: Atti del XIX Congresso
Nazionale di Storia della Fisica e dell’Astronomia, Milano.
Codebò Mario (1997). Problemi
generali dell’indagine archeoastronomica. In: Atti del I seminario
A.L.S.S.A. di archeoastronomia, O.A.G.-U.P.S-, Genova.
Codebò Mario (1996). Uso
della bussola in archeoastronomia. In: Atti del XVI Congresso Nazionale
di Storia della Fisica e dell’Astronomia, Milano.
Guarnieri Botti Luigi (1980). Elementi di magnetismo generale e geomagnetismo.
Istituto Idrografico della Marina, Genova.
Maddalena Enrico (1988). Orienteering. Hoepli, Milano.
Meeus Jean (1998). Astronomical algorithms. Willmann-Bell Inc., Richmond,
Virginia, U.S.A.
Northdurfter Hans (1999). S. Procolo di Naturno. Tappeiner editore,
Lana (BZ).
Romano Giuliano (1991). Orientamenti magnetici ed astronomici nelle
mappe archeologiche. In: Atti del Colloquio Internazionale Archeologia
ed Astronomia, Rivista di Archeologia, supplemento n. 9, Giorgio Bretschneider
editore, Roma.
Romano Giuliano (1992). Archeoastronomia italiana. CLEUP, Padova.